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Synthonia • quali principi utilizzare nella programmazione
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Re: quali principi utilizzare nella programmazione

PostPosted: Wed Mar 12, 2008 1:17 am
by alexdd
We Albè scusa se metto il dito nella piaga ma non sei tu quello che quasi ogni giorno mi manda file chiedendomi se il liquid t lead è uguale all'originale? :D:D dai ..lo sai si scherza..non te la prendere..però almeno il discorso che hai detto prima non lo dire porprio tu eh eh eh !!

Cmq...Per me può essere importante farlo uguale o se hai una situazione di tribute band, vedi il caso mio ad esempio quando suonavo con l'ex tribute band ufficiale dei DT, oppure per mettere a dura prova le proprie conoscenze in ambito di sound editing....ma questa è un'altra storia...e soprattuto ...sarebbe un altro topic.... :)

Alex DD.

Re: quali principi utilizzare nella programmazione

PostPosted: Wed Mar 12, 2008 3:49 am
by Support Synthonia
Sono daccordo con Albatros, anche se ci metterei una cosa importante a mio parere.
Fare pratica e studiare lo stile e il fraseggio degli altri è fondamentale per creare il proprio stile.
Tutti i + grandi chitarristi si sono copiati a vicenda e spesso hanno fatto da maetri l'uno con l'altro.
Credo che sia fondamentale farlo anche sulla tastiera, prendere le sfumature e approfondire il proprio stile partendo da un particolare che magari ci piace di +.
Io ad esempio ultimamente ho cominciato a usare il bend con il +3 semitoni in avanti, nn sono certamente il primo a farlo (vedi Matt Guillory), è molto Chitarroso come resa. :twisted:

Re: quali principi utilizzare nella programmazione

PostPosted: Wed Mar 12, 2008 10:39 am
by dladio
Fondamentalmente sono d'accordo con Alex e Daniele.. cercare di riprodurre fedelmente alcuni suoni abbastanza complessi è un esercizio utilissimo per sviluppare un orecchio attento (sicuramente non l'unico, ma fondamentale a mio avviso)...

Studiare i fraseggi di altri tastieristi è ottimo per un proprio bagaglio "culturale" e offre molti spunti nella creazione di un proprio stile..

E' necessario che un tastierista disponga di un proprio Lead "firma"?.. non certo per assoluto, ma c'e' un discorso importante da tenere in considerazione: un tastierista puo' tenere una linea solista con qualsiasi strumento: un piano, un organo, un pad addirittura.. dipende dal proprio stile.. io preferisco in questo momento utilizzare dei synth lead con espressivita' reinterpretative/evocative di un contesto chitarristico (attenzione non copio sonorita' chitarristiche, le reinterpreto tastieristicamente).. queste sono scelte completamente soggettive a mio avviso.. uno puo' suonare da dio anche sulla tastiera della Chicco col timbro "trombetta", poi c'e' il tastierista nuovo dei Sonata Artica che usa il Liquid T. Lead.. che dire.. soggettivamente la ritengo una scelta inaccettabile..

Tornando al topic: il punto e' che ci sono sonorità raggiungibili mediante layering e altre mediante effettaggio.. altre mediante entrambi..
Il Liquid T. Lead non puoi ottenerlo se non sovrapponi a modo i giusti suoni, il Derek's Lead non puoi ottenerlo se non usi gli effetti nel giusto modo.. il punto è il tipo di sonorità che vuoi ottenere..

Re: quali principi utilizzare nella programmazione

PostPosted: Wed Mar 12, 2008 11:51 am
by Support Synthonia
Un ottimo tastierista a mio parere deve saper suonare bene: PIANO, HAMMOND, RHODES, CLAVINET, ecc ecc.
Un ottimo tecnico deve sapere programmare i suoni e collegare in modo appropriato la strumentazione.

Spesso se entrambe le "identità" coincidono ci si trova davanti a persone come Michele Paciulli, persone che hanno inventato la tastiera e che sono dietro le quinte nonostante tutto.

P.S.
Ho conosciuto Michele allo Show di StrumentiMusicali a Bari, direi che tra i miei miti ci metterei anche MICHELE.
Ragazzi ci rendiamo conto che gli italiani inventano tutto e poi a prenderne gli onori sono sempre gli altri. :evil:

Re: quali principi utilizzare nella programmazione

PostPosted: Wed Mar 12, 2008 2:31 pm
by dladio
eh già.. però Daniele tieni presente che siamo noi stessi a non saper valorizzare ciò che abbiamo purtroppo.. Paciulli se ci fosse stata un'azienda di synth con le palle italiana non si sarebbe scomodato ad attraversare mezzo mondo per trovare lavoro.. diciamoci la verità..

Re: quali principi utilizzare nella programmazione

PostPosted: Wed Mar 12, 2008 5:55 pm
by scriabin
AlexDD wrote:We Albè scusa se metto il dito nella piaga ma non sei tu quello che quasi ogni giorno mi manda file chiedendomi se il liquid t lead è uguale all'originale? :D:D dai ..lo sai si scherza..non te la prendere..però almeno il discorso che hai detto prima non lo dire porprio tu eh eh eh !!

Cmq...Per me può essere importante farlo uguale o se hai una situazione di tribute band, vedi il caso mio ad esempio quando suonavo con l'ex tribute band ufficiale dei DT, oppure per mettere a dura prova le proprie conoscenze in ambito di sound editing....ma questa è un'altra storia...e soprattuto ...sarebbe un altro topic.... :)

Alex DD.


Alex stavo dicendo la stessa cosa.. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Ma c'è anche da dire che tu usavi un LTE solo quando avevi kurz..
Con triton nn penso ci assomigliava, anche lontanamente!

Re: quali principi utilizzare nella programmazione

PostPosted: Wed Mar 12, 2008 7:54 pm
by ClaviKorg
Claudio wrote:E' necessario che un tastierista disponga di un proprio Lead "firma"?.. non certo per assoluto, ma c'e' un discorso importante da tenere in considerazione: un tastierista puo' tenere una linea solista con qualsiasi strumento: un piano, un organo, un pad addirittura.. dipende dal proprio stile..

Si infatti, ma per quanto riguarda la "gelosia"....: il suono di piano e organo sono spesso dei modelli predefiniti che noi cerchiamo solo di ricreare nel modo quanto più simile agli originali... quindi niente di nuovo a livello timbrico, e niente gelosia! i pad, per quanto belli possano essere non sono degli strumenti solistici e sinceramente è abbastanza facile ottenere ottime approssimazioni dei suoni di pad che si vuole imitare... i lead sono dei suoni nei quali ci si può sbizzarrire ad inventarne di nuovi e quanto più strani, quindi dicendo questo credo di essermi spiegato.

Re: quali principi utilizzare nella programmazione

PostPosted: Thu Mar 13, 2008 12:04 am
by alexdd
scriabin wrote:
AlexDD wrote:We Albè scusa se metto il dito nella piaga ma non sei tu quello che quasi ogni giorno mi manda file chiedendomi se il liquid t lead è uguale all'originale? :D:D dai ..lo sai si scherza..non te la prendere..però almeno il discorso che hai detto prima non lo dire porprio tu eh eh eh !!

Cmq...Per me può essere importante farlo uguale o se hai una situazione di tribute band, vedi il caso mio ad esempio quando suonavo con l'ex tribute band ufficiale dei DT, oppure per mettere a dura prova le proprie conoscenze in ambito di sound editing....ma questa è un'altra storia...e soprattuto ...sarebbe un altro topic.... :)

Alex DD.


Alex stavo dicendo la stessa cosa.. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Ma c'è anche da dire che tu usavi un LTE solo quando avevi kurz..
Con triton nn penso ci assomigliava, anche lontanamente!


Assomigliava e come...appena riprendo il Triton posto qualcosina....anzi ho usato quasi esclusivamente un liquid t lead creato su Korg che su Kurz, dato che solo in un'occasione ho suonato con il Kurz live....gilles ne sa qualcosa :)...nel mix poco si notava per il pubblico comune l'enorme differenza che c'era tra l'originale e il Liquid T Lead "Made in DD "... però poi a sentirlo così senza nulla altro...ti rendi conto che in effetti è roba solo da Kurz serie K2500/2600.

Re: quali principi utilizzare nella programmazione

PostPosted: Thu Mar 13, 2008 12:15 am
by scriabin
In verità mi baso su quello che sento sulla rete, quindi potrebbe anche essere..
Ripeto nn ti conosco quindi nn conosco le varie vicissitudini

Re: quali principi utilizzare nella programmazione

PostPosted: Thu Mar 13, 2008 1:19 am
by alexdd
dai vedo appena possibile di postare qualcosina... tanto cmq con daniele qualche fine settimana ci vediamo per mettere a punto una sorpresa :)