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Synthonia • Reportage Crumar

Reportage Crumar

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Chi volesse produrre una recensione è liberissimo di farlo, ovviamente nn inserendo link a testi recensioni presenti altrove.

Reportage Crumar

Postby Leonardo » Thu Oct 13, 2011 10:22 am

Ci siamo recati a Castelfidardo (AN) come ospiti della ditta BG’s e siamo riusciti a testare personalmente questo nuovo piccolo grande organo, oltre a visitare tutto il laboratorio della Crumar e vedere dove e come nascono gli strumenti.

Crumar MOJO
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Veniamo, prima di tutto, alle specifiche tecniche.
-17 kg di peso
-2 manuali da 61 tasti waterfall (dinamici)
-2 set di drawbars più il set per la pedaliera
-motore sonoro VB3IIHE

Lo strumento si presenta ottimamente, dà subito l’ idea di una cosa ben fatta e i fianchetti in legno aggiungono quel po’ di gusto vintage che non guasta mai!
Partiamo con la descrizione del pannello frontale. Sulla sinistra troviamo il pulsante di accensione e i controlli per il leslie stop/run e slow/fast (è possibile collegare anche un pedale opzionale apposito per questi controlli). Subito sotto abbiamo 6 knobs per il controllo di volume, drive, click, reverb, bassi e acuti. Continuando verso destra troviamo i tastini per attivare il chorus/vibrato e la selezione del tipo (6 tipi come nell’ hammond) Ci sono poi i controlli del manuale lower: 6 tasti preset (facilmente assegnabili) più un tasto per attivare il set di drawbars.
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Stessa cosa per l’ upper poco più a destra (come filologicamente corretto). A destra del pannello invece ci sono, indovinate un po’, i controlli della percussione (4 pulsanti:on, soft, fast, 3rd). Al centro del pannello invece ci sono 2 tastini che servono per la funzione shift (ne parlerò poi) e per attivare il pedal to lower.
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Sono stati, come abbiamo visto, rispettate le posizioni dei controlli come nel vero elettromagnetico. Bene!
Passiamo ora alle connessioni sul retro.
Troviamo l’ uscita cuffie, left, right, pedale del volume , pedale sustain, pedale switch o halfmoon (per il leslie), prese MIDI IN e OUT, e usb.
Bene accendiamo lo strumento!

In 20 secondi suona, e come suona!! Conosciamo bene già il suono del VB3IIHE (motore sonoro già di Hamichord), ma ci stupisce positivamente la nuovissima release di settembre del software con alcune migliorie. Partiamo con le impostazioni di fabbrica. Il generatore di default (tra i 20 disponibili) è un A102 del 1962. (Non mi dilungherò sulla generazione sonora in quanto già ho scritto tutto qui http://www.keyboardsolo.it/news-video/s ... edition-ii ). Questo A102 ha un ottimo equilibrio su tutta la gamma con un pizzico di cattiveria in più sulle alte e una bella rotondità di basse. Provando a cambiare diversi generatori si sentono tutte le differenti sfumature che ognuno offre, cambia molto l’ equilibro generale del suono (alcuni sono più scuri altri più penetranti) e il carattere dei “rumori” (lekeage, click ecc…).

La simulazione del leslie è molto realistica e versatile grazie alla possibilità di modificare l’ angolazione dei microfoni virtuali, l’ ambiente, la vicinanza dei microfoni al leslie e l’ eq. Si passa velocemente da un sound jazz molto pieno a uno molto rock graffiante. Insomma ce n’è per tutti i gusti!


Una novità importante è la funzione shift. Si raggiungono tutti quei parametri che sarebbero altrimenti nascosti e modificabili solamente attraverso l’ editor PC premendo il tastino “shift”. Tutti i controlli avranno quindi una funzione diversa rispetto a prima: transpose, selezione del modello di organo, rotary simulation on-off, vertical simulation on-off , percussion volume, crosstalk level, reverber lenght ecc.
Riusciamo subito a trovare un buon feeling, tutto è al posto giusto. Facilissimo è stato salvare dei preset grazie alla tecnologia EPS (già presente su hamichord) Easy preset store: si sistemano i drawbars e si preme il tasto da 1 a 6, fino al lampeggiare del led, sul quale vogliamo salvare il nostro suono. Lo strumento risponde alla grande, non si fa mancare nulla ed ha una gran bella voce. Proviamo a tirare su il drive e otteniamo una giusta saturazione a “grattugia” che tanto ci ricorda la saturazione del leslie, andando più su con la knobs, il suono si snatura e si comprime troppo. Consiglio di dosare bene questo parametro per ottenere un suono si sporco, ma non estremamente distorto.

Due parole vanno spese sulla scelta di dotare lo strumento della possibilità di trasmettere la velocity e il sustain. Potrebbe rivelarsi molto utile se si dovesse collegare un expander via midi.
In caso, il lower è sul MIDIch2 e l’ upper e i controlli sul MIDIch1.

Concludendo, questo nuovo Crumar Mojo si rivela uno strumento con tutte le carte in regola adatto sia al professionista che ha bisogno di molta trasportabilità sia al tastierista medio che magari non è interessato a tutte le features dell’ Hamichord e vuole spendere meno restando però su uno strumento ben fatto e di qualità. Il prezzo infatti non è affatto proibitivo (1900euro circa) pur non scendendo a compromessi sul suono e sulla qualità del materiale di costruzione e delle meccaniche ( fatar TP-8 O).

Non ci resta che ringraziare Andrea Baldassari per l’ ospitalità e la simpatia con cui ci ha accolto e rimandarvi ai video demo che abbiamo fatto sullo strumento nel nostro canale youtube http://www.youtube.com/user/Space4Keys

Hammond C3, Leslie122, Rhodes MkI, FenderTwinAmp, Wurlitzer 200a, Minimoog voyager pe, Nord Stage2 HA76, M-audio Axiom 61, MacBookPro 13' Mainstage3, Custom Zen Riffer, GSI Burn
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