by Lordrenzo » Sun Dec 29, 2013 8:50 am
1) Non sono mai stato della scuola di pensiero per cui il termine "musica classica" vada ad identificare tutta la musica del '700 - '800. E' una tipologia di composizione basata sui rapporti e gli equilibri, ben strutturati e avvolti in schemi definiti. Diversa dal Barocco e dal Romanticismo. (Così come in arte visiva c'è differenza tra David e Bucher). Non credo che "oggi" sia cambiato il termine che definisce un genere musicale e si sia creato un termine ampio e generico, semplicemente la maggioranza delle persone, non sapendo dare una distinzione, fanno di un'erba un fascio.
Per rispondere, dopo questa premessa personale, credo che abbia sempre senso definire un genere (o un sentimento o un modo di comporre). Così come oggi ci sono musicisti neoclassici, filo-baroccheggianti, etc, che seguono un modello già esistente, a prescindere dagli strumenti. Penso ai Symphony X, che pur non avendo più nulla di acustico o un direttore d'orchestra, strutturano i loro brani con richiami al classicismo musicale, a volte al romanticismo, altre volte al barocco. Se non ci fosse distinzione non si avrebbero nemmeno correnti e modelli di riferimento.
2) Se fossero vissuti oggi quei geni, farebbero quello che hanno fatto ai loro tempi... non come musica, come pensiero. Ovvero avrebbero composto musica contestualizzata con questo periodo, con le tecnologie a loro disposizione e forse osando anche di più di quanto noi facciamo.
3) Musicisti attuali che i posteri definiranno classici? Non saprei, proprio perchè do al termine classicismo un significato più compositivo che generazionale. In caso li definirebbero neo-classici, visto che il classicismo originario non è nato in questo secolo.
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