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Synthonia • Klaus Schulze e musica elettronica

Klaus Schulze e musica elettronica

I nostri "Miti"

Klaus Schulze e musica elettronica

Postby Visensio » 21/08/2013, 20:44

Sto cercando, da appassionato di sintetizzatori, di saperne qualcosa di più sulla storia della musica elettronica, e quindi i nomi in cui mi imbatto cercando informazioni nel web sono Klaus Schulze, Tangerine Dream, Jean Michel Jarre, Vangelis.
Ascolto soprattutto i lavori degli anni 70/80, anni in cui ci fu il boom nell'uso di synth e sequencer. Però se ascoltare Jarre e Vangelis lo trovo sicuramente piacevole ed emozionante, sia per quanto riguarda la loro scelta e cura dei suoni che per la musica in sè, e quindi mi sento invogliato a godermi l'ascolto di un loro album dall'inizio alla fine, per quanto riguarda Shulze devo dire che lo trovo di una pallosità assoluta! Vada che è stato un pioniere nell'utilizzo di quello che la tecnologia elettronica metteva a disposizione all'epoca, vada pure che certe atmosfere sono accattivanti e coinvolgenti, ma -lasciatemelo dire- una musica che va avanti uguale per 20 minuti, senza che magari ci sia un cambio di accordo, io non la reggo proprio! noia assoluta! Semplicemente non ce la faccio a reggerlo per più di qualche minuto...
Avrei piacere di sentire le vostre opinioni in merito, magari, come molto spesso accade, non lo ascolto "con la chiave giusta". Ma...non è che sia stato sopravvalutato?
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Re: Klaus Schulze e musica elettronica

Postby Caligari » 22/08/2013, 6:49

Dipende, stiamo parlando dal punto di vista della musica elettronica "pop" o della musica elettronica "colta"? A me personalmente, ad esempio, la prima sembra gradevole ma nulla più (quindi i vari Jarre, Vangelis e Schulze li metto sullo stesso piano), mentre la seconda la trovo assai più interessante.
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Re: Klaus Schulze e musica elettronica

Postby wave » 22/08/2013, 8:32

Anch'io per Klaus Schulze ho una considerazione non del tutto positiva, diversamente invece da quando faceva parte dei Tangerine Dream, con i quali ha creato dei veri capolavori. Contesto in primis il lavoro solistico di Klaus Schulze per il semplce fatto che una produzione così sterminata non può essere tutta qualitativamente eccellente. Anche se non si dovrebbe dire, la rete è importante per poter accedere a dei contenuti che, purtroppo, si dovrebbero acquistare a scatola chiusa, spesso prendendo sonore fregature : Lol : Ben venga quindi la possibiità di poter ascoltare in anteprima le opere di Klaus Schulze, rendendosi conto che molto spesso si tratta di "atti di puro autoerotismo sintetistico", tra l'altro venduti a caro prezzo.
Il fatto è che se questi brani modello brodaglia allungata li compone Klaus Schulze, vengono presi in considerazione, se li fa il sottoscritto... non se li fila nessuno. : Lol :
Su Jean Michel Jarre, possedendo gran parte della sua discografia in orignale, posso dire che l'apice è stata toccata con Zoolook, tutto il resto arrivato dopo è molto deludente e lo fa assomigliare più ad un pagliaccio ombra di se stesso, sopratutto nei concerti dove il playback regna sovrano.
Di Vangelis posso dire che ha una capacità innata di elaborare temi molto orecchiabili, che ripete fino alla nausea.
Ugualmente per i Tangerine Dream, c'è tutta la fase produttiva degli anni 70 - 80 che è parecchio interessante, ma quando sono sopravvenuti i ROMPler ed i campionatori la qualità compositiva è crollata miseramente, da Optical Race in poi è puro declino.
Aggiungo per completezza i Kraftwerk, storicamente importanti, molto interessanti a livello sperimentale, di recente ritornati in auge mantenendo il loro sound originale, attualizzandolo.
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Re: Klaus Schulze e musica elettronica

Postby Yaderik » 22/08/2013, 8:46

Caligari wrote:Dipende, stiamo parlando dal punto di vista della musica elettronica "pop" o della musica elettronica "colta"? A me personalmente, ad esempio, la prima sembra gradevole ma nulla più (quindi i vari Jarre, Vangelis e Schulze li metto sullo stesso piano), mentre la seconda la trovo assai più interessante.


Aspetta...Schulze sarebbe pop? Non lo conosco bene ma da quel poco che ho sentito lo avrei fatto cadere nella categoria "colta". Quindi l'elettronica colta (parlando di 70/80) quale sarebbe? sono un po ignorante i materia : RedFace :

Comunque tra l'elettronica pop degli anni 80 ci metterei anche i primi album dei Depeche Mode. Magari qualcuno dirà che non è elettronica perchè è synth pop (ed è vero) ma sono interessanti da studiare. Primi 2 album solo synth analogici se non sbaglio (Speak and Spell e a Broken Frame se non erro) poi sono arrivati i samples (Black Celebration).

Infine, anche io Schulze non lo reggo ma magari non stiamo tenendo in considerazione l'effetto di certe sostanze : Wink :
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Re: Klaus Schulze e musica elettronica

Postby kla1666 » 22/08/2013, 10:34

Nella mia beata ignoranza prenderei in considerazione anche gli eloy, soprattutto le prime produzioni... ma forse sto sconfinando un po troppo sul pop del filone asia ed affini.... però me piace assai!!!!
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Re: Klaus Schulze e musica elettronica

Postby Caligari » 22/08/2013, 11:00

Yaderik wrote:
Caligari wrote:Dipende, stiamo parlando dal punto di vista della musica elettronica "pop" o della musica elettronica "colta"? A me personalmente, ad esempio, la prima sembra gradevole ma nulla più (quindi i vari Jarre, Vangelis e Schulze li metto sullo stesso piano), mentre la seconda la trovo assai più interessante.


Aspetta...Schulze sarebbe pop? Non lo conosco bene ma da quel poco che ho sentito lo avrei fatto cadere nella categoria "colta". Quindi l'elettronica colta (parlando di 70/80) quale sarebbe? sono un po ignorante i materia : RedFace :

Comunque tra l'elettronica pop degli anni 80 ci metterei anche i primi album dei Depeche Mode. Magari qualcuno dirà che non è elettronica perchè è synth pop (ed è vero) ma sono interessanti da studiare. Primi 2 album solo synth analogici se non sbaglio (Speak and Spell e a Broken Frame se non erro) poi sono arrivati i samples (Black Celebration).

Infine, anche io Schulze non lo reggo ma magari non stiamo tenendo in considerazione l'effetto di certe sostanze : Wink :


Per quel poco che sentii sì, Schulze assieme ai vari Tangerine, Kraftwerk eccetera possono considerarsi per la maggior parte come elettronica "pop", ma non nel senso "da hit parade", bensì nell'approccio teorico alla composizione. Alla fine per la maggior parte sono brani che utilizzano giri e soluzioni armoniche tipiche della musica leggera, per la maggior parte molto semplici. L'importanza di questo genere è per me per lo più a livello di ricerca di sonorità, rimanendo però ancorata al caro vecchio sistema tonale (o al più qualche scappatella modale, ma niente di nuovo sotto il sole). Come musica elettronica "colta" convenzionalmente si intende quella che proviene dal sottobosco delle avanguardie classiche del novecento, e quindi le opere di Ligeti e, soprattutto, Stockhausen. L'approccio qui è molto diverso e consiste nella ricerca di un nuovo sistema armonico in grado di sfruttare appieno le potenzialità della strumentazione elettronica, per evadere dalle classiche dodici note. Teoricamente è strabiliante, nella pratica necessita di avere un buono stomaco e una discreta apertura mentale per essere compreso nella sua genialità!

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Re: Klaus Schulze e musica elettronica

Postby gennargiu » 26/08/2013, 8:41

Di Klaus Schuize consiglio vivamente l'ascolto del lp/cd Mirage del 1977,per me un capolavoro della elettronica. ciao

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Re: Klaus Schulze e musica elettronica

Postby JM! » 26/08/2013, 9:54

Caligari wrote:Schulze assieme ai vari Tangerine, Kraftwerk eccetera possono considerarsi per la maggior parte come elettronica "pop", ma non nel senso "da hit parade", bensì nell'approccio teorico alla composizione


Condivido appieno. E aggiungo: senza il loro - involontario? - tramite non avremmo avuto, probabilmente, il protagonismo del sintetizzatore nella musica commerciale negli anni '80. Con loro siamo andati oltre il divertissement di Wendy Carlos - raffinato e bello, ma pur sempre un divertissement - per declinare in una forma nuova una sostanza musicale bene o male consolidata. Non c'è niente di male, direi.

Come musica elettronica "colta" convenzionalmente si intende quella che proviene dal sottobosco delle avanguardie classiche del novecento, e quindi le opere di Ligeti e, soprattutto, Stockhausen. L'approccio qui è molto diverso e consiste nella ricerca di un nuovo sistema armonico in grado di sfruttare appieno le potenzialità della strumentazione elettronica, per evadere dalle classiche dodici note. Teoricamente è strabiliante, nella pratica necessita di avere un buono stomaco e una discreta apertura mentale per essere compreso nella sua genialità!


A costo di banalizzare fino all'odiosità, si tratta di stabilire quale sia il fine della musica: intrattenere? Oppure... ?

Ciao!
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Re: Klaus Schulze e musica elettronica

Postby Caligari » 26/08/2013, 14:02

JM! wrote:A costo di banalizzare fino all'odiosità, si tratta di stabilire quale sia il fine della musica: intrattenere? Oppure... ?


Terreno insidiosissimo e a strapiombo sul sofisma, ma banale per banale e odioso per odioso si potrebbe rispondere con: è così pacifico che la musica abbia un fine solo? O anche, è così pacifico che esista una sola musica? E addirittura, è altrettanto pacifico che l'arte in generale abbia fini in generale? In molti, ad esempio, trovavano il bello dell'arte proprio nel suo -a detta loro- essere fine a se stessa.
Dopo questa breve parentesi, posso rispondere che per me possono rientrare tra i fini dell'arte (e anche della musica) la ricerca, intesa come il rapporto (di continuità, di scontro) con una o più tradizioni precedenti, e anche, perché no, l'informazione. Pertanto, se è vero che esiste un'arte per intrattenere (come la musica leggera, le commedie cinematografiche, i quadri-in-cui-capisci-cosa-c'è-dentro), esiste anche un'arte che ha il "dovere morale" di ricercare nuove strade mai battute dall'ingegno umano (il processo lunghissimo della musica colta, le avanguardie storiche...), e anche un'arte che ha il compito di trasmettere un messaggio (i monumenti, i memoriali e perché no anche alcune canzoni "di protesta"), e pure -è innegabile- anche un'arte per l'arte, che a momenti "piace solo a chi la fa". E, anche qui, non ci vedo niente di male.
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Re: Klaus Schulze e musica elettronica

Postby Visensio » 26/08/2013, 19:56

Mi trovo perfettamente d'accordo sia con te, Wave, quando dici che se un brano lo scrive Schulze molti lo considerano un capolavoro mentre se a scriverlo fossi tu, o io, o qualsiasi altro comune mortale non se lo filerebbe nessuno, ed anche con te, Caligari, nel momento in cui affermi che l'arte in fin dei conti può piacere anche ad una sola persona, se questa si emoziona, fosse anche l'autore stesso...
Ma certi brani di Schulze chissà se piacciono nemmeno a lui : Twisted :
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