Il leslie

Leslie è una parola ormai entrata nell'uso comunee naturalmente indica inequivocabilmente l'amplificatore rotante per organo (e non solo).
Il dispositivo fu inventato da Donald Leslie, ai tempi operaio di Hammond. Contrariamente a quello che si può credere, il dispositivo non nasce con l'intento di produrre tremolo (che tremolo non è, ma è effetto doppler), ma quello di cancellare le fastidiose onde stazionare provocate dalla particolare acustica di alcune chiese, e ruotando con continuità la sorgente sonora si poteva arrivare a produrre un'onda periodicamente in opposizione di fase tale da interferire con la stazionaria.... insomma non un'invenzione casuale come molte nella musica....
Il rotary speaker è un armadietto in legno, diviso in tre sezioni: in quella alta sono alloggiate le trombe, in quella centrale il driver e il woofer, in quella bassa il baffle (rotore) e l’amplificatore valvolare. Il segnale in ingresso viene amplificato e splittato da un crossover a 800Hz. Le due gamme vengono inviate ai rispettivi rotori. Le trombe amplificano gli alti (solo una è aperta, l’altra bilancia la rotazione) e sono spesso fornite di un diffusore applicato all’uscita per enfatizzare ulteriormente il suono. Il rotore è costruito in legno e ciò ne aumenta il peso determinando la differenza di accelerazione. La rotazione provoca effetto doppler ovvero lo schiacciamento delle frequenze quando la tromba si allontana, con leggero calo di intonazione. Trombe e rotore girano contrapposti e ciò provoca delle notevoli cancellazioni di fase, esacerbate poi dalla velocità di rotazione delle trombe leggermente superiore a quella del rotore. La tavola su cui è montato il baffle ha un taglio di sbieco, una sorta di primordiale bass reflex. I motori sono quattro a gruppi di due, e sono abbastanza ingegnosi ma al tempo stesso macchinosi per il funzionamento. Il motore principale è il fast e sul pignone di questo alloggiano le pulegge. Il motore slow è fissato sotto ed ha un rotore mobile. Quando si accende il rotore per effetto magnetico si sposta in alto e innesta il suo albero su un disco di trascinamento in vetro ceramica con un or in gomma per la presa. È più facile a vedersi che da spiegare, comunque avendo un motore originale a casa vedrò di fotografarlo. I primi lesile erano a velocità unica (solo fast o meglio tremolo). Solo dopo arrivarono i modelli a due velocità (anche la lenta definita chorale). Per adattare i primi lesile al chorale si utilizzava un curioso aggeggio che alimentava il motore solo a scatti e non continuativamente. Col l’avvento del leslie 760 (a stato solido) si introdusse il brake per diminuire il tempo di fermata dei motori. Il brake consiste in un piccolo timer che aziona contemporaneamente per pochi istanti tutti i motori, che girando a velocità diverse frenano. I modelli più diffusi sono 122 e 147, la differenza è solamente nel collegamento ovvero i 122 hanno solo il connettore a 6 pin bilanciato mentre i 147 hanno il jack ed è per questo che distorcono di più, per il semplice motivo che i segnali potevano essere preamplificati e quindi entrare a livello superiore che nel 122, o forse semplicemente all'epoca non si badava molto alle impedenze di ingresso. L’overdrive che produce il leslie è la cosiddetta “grattugia” e l’esempio migliore è gimme some lovin degli spencer davis group. Splendido suono e splendida sensazione quando si usano. La velocità può essere cambiata con il pedale (metodo che preferisco in quanto lascia le mani libere) o con la mezzaluna posizionata sull’organo (indispensabile per chi usa anche la pedaliera dell’hammond). Esistono altri modelli, come il 142 e il 145 versioni ribassate del 122 e del 147, il 760 e il 900 a stato solido, il 251 che ha anche i coni per il segnale riverberato.
Occhio! Nei leslie 147, 145 e 251 il cambio di velocità si fa direttamente con la tensione di rete, quindi considerata l’età dello strumento conviene portarlo da un tecnico specializzato per una messa a punto. Esistono anche dei dispositivi a relè da installare nell’organo o nel leslie che permettono di avere la bassa tensione (12V o 6,3V se sono alimentati dal filamento delle valvole dell’organo stesso) sui comandi ed evitano quindi pericoli inutili.
Il dispositivo fu inventato da Donald Leslie, ai tempi operaio di Hammond. Contrariamente a quello che si può credere, il dispositivo non nasce con l'intento di produrre tremolo (che tremolo non è, ma è effetto doppler), ma quello di cancellare le fastidiose onde stazionare provocate dalla particolare acustica di alcune chiese, e ruotando con continuità la sorgente sonora si poteva arrivare a produrre un'onda periodicamente in opposizione di fase tale da interferire con la stazionaria.... insomma non un'invenzione casuale come molte nella musica....
Il rotary speaker è un armadietto in legno, diviso in tre sezioni: in quella alta sono alloggiate le trombe, in quella centrale il driver e il woofer, in quella bassa il baffle (rotore) e l’amplificatore valvolare. Il segnale in ingresso viene amplificato e splittato da un crossover a 800Hz. Le due gamme vengono inviate ai rispettivi rotori. Le trombe amplificano gli alti (solo una è aperta, l’altra bilancia la rotazione) e sono spesso fornite di un diffusore applicato all’uscita per enfatizzare ulteriormente il suono. Il rotore è costruito in legno e ciò ne aumenta il peso determinando la differenza di accelerazione. La rotazione provoca effetto doppler ovvero lo schiacciamento delle frequenze quando la tromba si allontana, con leggero calo di intonazione. Trombe e rotore girano contrapposti e ciò provoca delle notevoli cancellazioni di fase, esacerbate poi dalla velocità di rotazione delle trombe leggermente superiore a quella del rotore. La tavola su cui è montato il baffle ha un taglio di sbieco, una sorta di primordiale bass reflex. I motori sono quattro a gruppi di due, e sono abbastanza ingegnosi ma al tempo stesso macchinosi per il funzionamento. Il motore principale è il fast e sul pignone di questo alloggiano le pulegge. Il motore slow è fissato sotto ed ha un rotore mobile. Quando si accende il rotore per effetto magnetico si sposta in alto e innesta il suo albero su un disco di trascinamento in vetro ceramica con un or in gomma per la presa. È più facile a vedersi che da spiegare, comunque avendo un motore originale a casa vedrò di fotografarlo. I primi lesile erano a velocità unica (solo fast o meglio tremolo). Solo dopo arrivarono i modelli a due velocità (anche la lenta definita chorale). Per adattare i primi lesile al chorale si utilizzava un curioso aggeggio che alimentava il motore solo a scatti e non continuativamente. Col l’avvento del leslie 760 (a stato solido) si introdusse il brake per diminuire il tempo di fermata dei motori. Il brake consiste in un piccolo timer che aziona contemporaneamente per pochi istanti tutti i motori, che girando a velocità diverse frenano. I modelli più diffusi sono 122 e 147, la differenza è solamente nel collegamento ovvero i 122 hanno solo il connettore a 6 pin bilanciato mentre i 147 hanno il jack ed è per questo che distorcono di più, per il semplice motivo che i segnali potevano essere preamplificati e quindi entrare a livello superiore che nel 122, o forse semplicemente all'epoca non si badava molto alle impedenze di ingresso. L’overdrive che produce il leslie è la cosiddetta “grattugia” e l’esempio migliore è gimme some lovin degli spencer davis group. Splendido suono e splendida sensazione quando si usano. La velocità può essere cambiata con il pedale (metodo che preferisco in quanto lascia le mani libere) o con la mezzaluna posizionata sull’organo (indispensabile per chi usa anche la pedaliera dell’hammond). Esistono altri modelli, come il 142 e il 145 versioni ribassate del 122 e del 147, il 760 e il 900 a stato solido, il 251 che ha anche i coni per il segnale riverberato.
Occhio! Nei leslie 147, 145 e 251 il cambio di velocità si fa direttamente con la tensione di rete, quindi considerata l’età dello strumento conviene portarlo da un tecnico specializzato per una messa a punto. Esistono anche dei dispositivi a relè da installare nell’organo o nel leslie che permettono di avere la bassa tensione (12V o 6,3V se sono alimentati dal filamento delle valvole dell’organo stesso) sui comandi ed evitano quindi pericoli inutili.