Synthonia

Facciamo un po di chiarezza.
Allora. Fino adesso non ho mai avuto tempo di scrivere troppo. Ora provo a spiegare quello che so.
Dal 1700 su per giù in poi si cominciò a parlare solamente di modo maggiore e modo minore. Ma prima questi due modi esistevano??
La risposta è si e no. Esistevano cioè ben 12 modi che erano più o meno maggiori e minori, ma erano tutti diversi tra loro. Nel 1700(data simbolica) si iniziarono a polarizzare questi 12 modi verso 2 famiglie: maggiore e minore.
Detto ciò partiamo dalle fondamenta.
Cos’ è che caratterizza il modo minore dal modo maggiore? La risposta non è così scontata come sembrerebbe. Mi spiego meglio entrando nel dettaglio.
In un modo maggiore(da Do a Do ad esempio) come in uno minore(da RE a RE) esistono una quinta caratteristica (ora in poi 5, Do Re Mi Fa Sol ad esempio) e una quarta caratteristica (ora in poi 4, Sol La Si Do). Ma ci siamo mai chiesto quante 5 e quante 4 esistono? Ebbene si. Non esiste un solo tipo di 5 e un solo tipo di 4.
Esistono ben quattro specie di 5 e ben tre di 4. Un modo è formato come detto da una 5 e una 4. Combinando tra loro le varie specie di 5 e 4 arriveremo ai famosi 12 modi.
Scendiamo nel dettaglio.
Prendiamo come FINALIS ( diciamo la tonica, ma non sono proprio sinonimi) RE e procediamo fino alla 5 (LA) (NB non usare la alterazioni!!!).
Incontreremo il semitono tra il 2 e il 3 grado (mi e fa). Ebbene questa è detta 5 di prima specie-Protus o Dorico
Ora Facciamo lo stesso procedimento Prendendo come finalis MI.
Semitono tra 1 e 2(mi e fa). Detta 5 di seconda speciedeuterus o Frigio
Finalis Fa
Semitono tra 4 e 5. Terza specieTritus o Lidio
Finalis SOL
Semitono tra 3 e 4. Quarta specie Tetrardus o Misolidio
Ebbene si. I modi gregoriani!!!!!

Per le 4 invece le specie sono solo tre.
Prima specie: semitono tra 2 e 3
Seconda specie: semitono tra 1 e 2
Terza specie: semitono tra 3 e 4.
Il nostro modo maggiore attuale è quello che ha la 5 di quarta specie e una 4 di terza specie(Vedi Do maggiore semitono tra Mi e Fa e tra Si e Do).
Il nostro modo minore attuale è quello che ha la 5 di prima specie e una 4 di prima specie. (Vedi Re minore, semitono tra Mi-Fa e tra Si-Do)
Sul modo minore è da specificare che di solito il settimo grado è alterato in quanto funge da Sensibile e quindi Do-RE essendo una cadenza diventerà Do#-Re. Scendendo invece ciò non accade perché Re-Do non è una cadenza(scala minore melodica.) Se invece lasciamo alterata la sensibile anche scendendo avremo la scala minore armonica.
Naturalmente mettendo le alterazioni questi modi si possono riportare in tutte le tonalità.

Scrivete se avete domande.

Chiarissimo Leo, è che personalmente vedo più difficile ragionare così, soprattutto se devi improvvisare e ragionare al volo.
Ripeto, personalmente

Vale lo stesso discorso per la diteggiatura. Puoi seguire il percorso che vuoi ma se hai una buona base dopo ti resterà tutto più semplice. Al' inizio può sembrare molto ostico ragionare in quest' ottica, ma se piano piano ti abitui vai dove vuoi. L ho provato personalmente facendo il corso di Basso continuo. Li è tutta improvvisazione. L' improvvisazione classica o jazz che sia ti porta a dover avere in mente dei punti fermi da cui partire ed arrivare.
Poi logico puoi suonare anche a cazzo o seguendo altre regole o istinti, ma la base è questo. Questo è quello che sapevano i "grandi" del passato su cui poi hanno realizzato immensi capolavori.

Preferisco una casa su delle fondamenta indistruttibili che un grattacielo su 2 bastoncini fragili.

Beh ma avere la base di diteggiatura che ogni sbarbato fa la prima volta che vede un piano è ovvio xD
Acquisita quella, ti viene naturale trovare quella più comoda e veloce per te, ed essendo tale, non è scorretta (ed è comunque basata su regole basilari)

se basate su regole sensate ok.

Il discorso sui modi è veramentemolto ampio.................... ma non è necessario studiare tutto a memoria. Come per il sistema tonale, si può partire dai concetti base (rapporto tra i gradi delle scale tonali maggiori e minori principali), e ricavare poi tutto il resto. Si chiama sistema derivativo. Da qui, sempre secondo i principi fissi, si possono costruire tutte le scale, e le varie armonizzazioni con triadi e quadriadi............... come nel sistema tonale. Il fondo per suonare nel sistema modale, basta mettere come fondamentale ogni singola nota della scala maggiore, e si avranno i modi, costruendo scale ed accordi in maniera derivativa, tramite le distanze tra i gradi. Quello che il metodo derivativo non rende, è invece il colore dei vari modi.
Il modo Ionico ad esempio, è quello maggiore, ovvero si parte dal Do e si arriva al Do (scala di Do maggiore);
Si prende il RE (secondo grado della scala), e si avrà il modo Dorico RE-MI-FA-SOL-LA-SI-DO-RE, ed in base al rapporto tono-semitono, si costruiscono tutte le scale in tale modo, appunto Dorico. Si prende il terzo grado MI-FA-SOL-LA-SI-DO-RE-MI e si avrà il modo Frigio, e sempre in base al rapporto T-S si costruiscono tutte le scale. Via così fino al settimo grado. Poi c'è il modo minore, ma basta anche qua capire bene i meccanismi base che governano il tutto.
Un po' come avviene sulla chitarra: tanti rabbrividiscono all'idea di dover imparare a memoria tutte le scale in tutte le posizioni, e tutti gli accordi, ed a causa di ciò, per timore, si limitano a quei pochi, con molto limite espressivo. In realtà basta far propri dei concetti fondamentali, delle diteggiature base, delle posizioni base, e si ricavano tutte le scale e tutti gli accordi possibili, su tutta l'estensione del manico ed in ogni direzione.
Io mi sono dovuto mettere a studiare seriamente essendo poi tastierista e chitarrista, quando ho cominciato a collaborare come turnista, in piccoli studi della mia realtà musicale locale, e mi hanno spesso preso a calci nel sedere perchè avevo conoscenze limitate teorico-pratiche, che mal si adattavano al lavoro per cui mi proponevo. Suonavo anch'io insomma sempre le stesse cose, che non bastavano per un discorso musicale più serio, fino poi ad imbarcarmi nella compoizione e nell'arrangiamento anche di pezzi orchestrali.