Ah, ecco, volevo ben dire...
In linea di principio, l'LFO di un element/tone/layer/ecc. ecc. (ogni workstation adotta un suo lessico, ma l'architettura è pressoché la stessa) fornisce controlli di frequency/rate/ecc., waveform/shape/ecc., depth/amount/ecc..
Le variabili ovviamente non mancano: ci sono LFO che sono sincronizzabili a un tempo espresso in BPM e ai divisori di esso, e altri invece la cui velocità è espressa in un range autoreferenziale (0 > 64, 0 > 100, 0 > 127); ci sono LFO che si limitano a fornire una manciata di forma d'onda "standard" (sinusoidali, triangolari, quadre, dente di sega, ecc. ecc.), e altri invece che offrono stuzzicanti Sample&Hold, Random, multi-step definibili dall'utente, ecc. ecc. E potremmo continuare!
Sono giorni intensi (non fosse altro a causa delle registrazioni del nuovo EP in corso), ma nel programma di breve termine del Sacher c'è una parentesi dedicata al COMMON LFO di Motif:
semplice LFO o vero e proprio step sequencer 
?
... e intanto, giusto per ribadire quanto anche un semplice LFO S&H possa risultare divertente:
Ciao!
Jacopo