psychopuzzle wrote:Cecchino sei un veggente!
Vabbè, scusate la confusione, comunque la situazione è pressochè quella che hai supposto...anche se questo termine non è bello :-)
...cioè in sala avrei già il piano e mi basterebbe l'expander (all'occorrenza da completare con un synth sopra); a casa non ci sono problemi e comunque il mixerino Mackie ProFX8 ce l'ho.
Sono d'accordo che la soluzione integrata sia molto più flessibile ma ripeto se dovessi ottenere un timbro di piano più scadente sul MoxF mi dispiacerebbe...poi è chiaro che i campioni dovrebbero essere circa gli stessi (e in cuffia ho avuto questa percezione) ma ho letto post che screditano molto il suono in uscita dallo stadio finale della Mox.
Premesso che non sono pagato da Yamaha per decantare le lodi di MOXF, la soluzione integrata è senz'altro preferibile perché:
- il pianoforte digitale della sala prove potrebbe essere non adatto a pilotare l'expander (vedansi certi pianoforti digitali Yamaha come il CP33 che non trasmettono integralmente la dinamica da 0 a 127 ma da 0 a 100)
- il pianoforte digitale della sala prove è uno strumento dove suonano in tanti
- il pianoforte digitale non ha PB e MW o pedali di espressione/volume, quindi un eventuale inserimento della modulazione o altro sui timbri dell'expander non è possibile.
Per quanto riguarda il falso mito del basso livello di uscita del MOX rispetto a Motif, è stata solo una scelta di programmazione delle Voices. Analizzandole infatti con l'editor di John Melas, si vede che TUTTE dico TUTTE hanno il volume generale di uscita impostato più basso e questo fa erroneamente credere che lo strumento abbia un impatto sonoro minore.
Ci sarebbero altri aspetti da considerare, ma mi fermo qui perché, senza alcuna polemica, ho l'impressione che chi ha iniziato il thread voglia chiedere consigli dopo che ha già deciso autonomamente il da farsi.
