Re: Coa ne pensate del mondo degli Arranger

Ciao a tutti, ne approfitto per presentarmi dato che sono nuovo del forum, mi chiamo Gianluca ho 42 anni e dopo i gloriosi (oddio...) trascorsi di gioventù mi sono da poco riavvicinato al mondo della musica e delle tastiere.... ho letto questa discussione e mi permetto di dire la mia... non ho mai posseduto -da ragazzo- degli arranger ma solo e sempre synth, moduli e workstations che, sia suonando in un gruppo (per evidenti motivi) che da soli (per altri motivi) mi garantivano la massima espressività creativa, chiaramente entro i limiti delle loro (e delle mie) capacità tecniche (parliamo degli anni 90...), diciamo che la classica tastiera da pianobar mi faceva abbastanza ribrezzo, ero più orientato sul rock elettronico, sulla sperimentazione e sulla composizione. Non concepivo nemmeno l'idea di suonare seduti... 
Qualche mese fa ho deciso di riprendere in mano i miei vecchi strumenti, ovviamente per suonare da solo e in casa, la "colpa" è di mia figlia di 7 anni che sta iniziando ad andare a scuola di pianoforte e mi ha fatto tornare la voglia di suonare...
E ho visto che non ho più la voglia e la pazienza di "programmare". Mi sono accorto che passavo più quarti d'ora sui tasti funzione e menu dei pannelli di controllo che su quelli bianchi e neri della tastiera, oltretutto se a 20 anni è normale avere velleità creative, adesso di "produrre" (cosa? per chi? per farne cosa?) non mi interessa più di tanto.
Allora ho fatto un passo indietro e ho comprato (con scarsa convinzione all'inizio) un cosiddetto arranger yamaha di fascia medio-bassa, grazie al quale però ho riscoperto con mio sommo stupore il piacere di suonare, finalmente posso dedicarmi a mettere insieme note e non necessariamente programmare sequenze, quantizzazioni, effetti e loop. Oltretutto con la funzione di style creation dell'arranger è possibile dar sfogo anche a eventuali velleità creative, sia pur senza la profondità e la complessità di quello che può offrirti una vera workstation, è chiaro, ma non sono di certo vincolato a suonare ballads o liscio, difatti la prima cosa che ho suonato è la cover di The Model dei Kraftwerk (!) creando appunto uno "stile" apposito, in un paio d'ore era tutto "programmato".
Ma la cosa che apprezzo di più è che, sia pur sfruttando tutti gli aiuti del mio arranger (basi ritmiche, styles, fingered chords etc) tutto ciò che esce dalle casse è perchè in qualche modo lo sto suonando io in diretta, mentre programmare e poi riprodurre le tracce di un sequencer o (peggio) di una base audio e poi eventualmente suonarci sopra, non mi da la stessa soddisfazione.
Poi c'è da dire che (opinione personale) se 20 anni fa c'era ancora una certa soddisfazione a "giocare" col suono e con la sperimentazione per spingere le macchine al limite e provare a tirar fuori qualcosa di "nuovo" o insolito investendo quindi molte risorse nello studio delle timbriche, adesso che l'elettronica grazie al pc è più o meno dominio di chiunque (VST, ecc...) almeno per quanto mi riguarda trovo molto più appagante affindarmi a sonorità più tradizionali, magari di natura acustica (chitarre, piano, organi, archi), lavorando però molto di più sulla tecnica e sull'armonia, chiaramente entro i miei limiti dato che di sicuro non sono affatto un bravo pianista...
Ovviamente questa è solo la mia opinione (di adesso) ed è frutto ovviamente del mio caso e delle mie esperienze personali (poi magari tra un mese cambio idea eheh...) e in ogni caso è chiaro che la scelta tra arranger o synth/altri strumenti dipende dai gusti e dalle esigenze di ognuno, ci mancherebbe.
Che ne pensate?

Qualche mese fa ho deciso di riprendere in mano i miei vecchi strumenti, ovviamente per suonare da solo e in casa, la "colpa" è di mia figlia di 7 anni che sta iniziando ad andare a scuola di pianoforte e mi ha fatto tornare la voglia di suonare...

E ho visto che non ho più la voglia e la pazienza di "programmare". Mi sono accorto che passavo più quarti d'ora sui tasti funzione e menu dei pannelli di controllo che su quelli bianchi e neri della tastiera, oltretutto se a 20 anni è normale avere velleità creative, adesso di "produrre" (cosa? per chi? per farne cosa?) non mi interessa più di tanto.
Allora ho fatto un passo indietro e ho comprato (con scarsa convinzione all'inizio) un cosiddetto arranger yamaha di fascia medio-bassa, grazie al quale però ho riscoperto con mio sommo stupore il piacere di suonare, finalmente posso dedicarmi a mettere insieme note e non necessariamente programmare sequenze, quantizzazioni, effetti e loop. Oltretutto con la funzione di style creation dell'arranger è possibile dar sfogo anche a eventuali velleità creative, sia pur senza la profondità e la complessità di quello che può offrirti una vera workstation, è chiaro, ma non sono di certo vincolato a suonare ballads o liscio, difatti la prima cosa che ho suonato è la cover di The Model dei Kraftwerk (!) creando appunto uno "stile" apposito, in un paio d'ore era tutto "programmato".
Ma la cosa che apprezzo di più è che, sia pur sfruttando tutti gli aiuti del mio arranger (basi ritmiche, styles, fingered chords etc) tutto ciò che esce dalle casse è perchè in qualche modo lo sto suonando io in diretta, mentre programmare e poi riprodurre le tracce di un sequencer o (peggio) di una base audio e poi eventualmente suonarci sopra, non mi da la stessa soddisfazione.
Poi c'è da dire che (opinione personale) se 20 anni fa c'era ancora una certa soddisfazione a "giocare" col suono e con la sperimentazione per spingere le macchine al limite e provare a tirar fuori qualcosa di "nuovo" o insolito investendo quindi molte risorse nello studio delle timbriche, adesso che l'elettronica grazie al pc è più o meno dominio di chiunque (VST, ecc...) almeno per quanto mi riguarda trovo molto più appagante affindarmi a sonorità più tradizionali, magari di natura acustica (chitarre, piano, organi, archi), lavorando però molto di più sulla tecnica e sull'armonia, chiaramente entro i miei limiti dato che di sicuro non sono affatto un bravo pianista...
Ovviamente questa è solo la mia opinione (di adesso) ed è frutto ovviamente del mio caso e delle mie esperienze personali (poi magari tra un mese cambio idea eheh...) e in ogni caso è chiaro che la scelta tra arranger o synth/altri strumenti dipende dai gusti e dalle esigenze di ognuno, ci mancherebbe.
Che ne pensate?