Acquisto Synth "Puro"

dagli ANALOGICI, ai primi DSP ibridi, fino ad arrivare ai più recenti VIRTUAL ANALOG e derivati

Re: Acquisto Synth "Puro"

Postby Riven » Tue Jan 31, 2012 11:27 am

Lo Slim Phatty è la versione rack del Moog Little Phatty. Costa nuovo intorno ai 700 euro ed è una bomba. Tieni però presente che è monofonico ...
Eccolo qui:
http://www.moogmusic.com/products/phattys/slim-phatty
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Re: Acquisto Synth "Puro"

Postby carlitos » Tue Jan 31, 2012 11:41 am

Io sinceramente non consiglierei uno Slim Phatty o un Little Phatty per qualcuno che debba iniziare, non hanno tutti i controlli fuori... Suggerirei piuttosto un Roland SH201 o un Clavia Nord Lead
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Re: Acquisto Synth "Puro"

Postby Axl » Tue Jan 31, 2012 12:37 pm

carlitos wrote:Io sinceramente non consiglierei uno Slim Phatty o un Little Phatty per qualcuno che debba iniziare, non hanno tutti i controlli fuori... Suggerirei piuttosto un Roland SH201 o un Clavia Nord Lead


A parte il discorso poli/mono che è puramente personale (io ad esempio non credo mi troverei a mio aggio su un monfonico) e per quanto belle ed intuitive, il Roland ed il Clavia hanno lo svantaggio che non vedi i parametri di set con cui un suono è stato programmato e questo vale anche quando crei un suono (non hai uno straccio di display)... certo per la Roland questo concetto viene meno quando la connetti al pc e spippoli sull'editor...
Sempre a parere personale, se ti inizi ad un VA e vuoi imparare ad utilizzarlo come si deve, come un po' per tutto ciò che è nuovo, credo sia bene comprende cosa succede quando metti mano ad una variabile o modifichi un parametro: senza un feedback diretto questo risulta più difficile o anche solo allunga i tempi di studio!
E' come voler prendere un dx7 come primo synth senza sapere nulla di analisi dei segnali (e/o senza Matlab per simulare cosa succede con le forme d'onda): c'è da impazzire dopo il primo giorno per quanto uno si possa divertire!
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Re: Acquisto Synth "Puro"

Postby carlitos » Tue Jan 31, 2012 12:59 pm

Axl wrote:
carlitos wrote:Io sinceramente non consiglierei uno Slim Phatty o un Little Phatty per qualcuno che debba iniziare, non hanno tutti i controlli fuori... Suggerirei piuttosto un Roland SH201 o un Clavia Nord Lead


A parte il discorso poli/mono che è puramente personale (io ad esempio non credo mi troverei a mio aggio su un monfonico) e per quanto belle ed intuitive, il Roland ed il Clavia hanno lo svantaggio che non vedi i parametri di set con cui un suono è stato programmato e questo vale anche quando crei un suono (non hai uno straccio di display)... certo per la Roland questo concetto viene meno quando la connetti al pc e spippoli sull'editor...
Sempre a parere personale, se ti inizi ad un VA e vuoi imparare ad utilizzarlo come si deve, come un po' per tutto ciò che è nuovo, credo sia bene comprende cosa succede quando metti mano ad una variabile o modifichi un parametro: senza un feedback diretto questo risulta più difficile o anche solo allunga i tempi di studio!
E' come voler prendere un dx7 come primo synth senza sapere nulla di analisi dei segnali (e/o senza Matlab per simulare cosa succede con le forme d'onda): c'è da impazzire dopo il primo giorno per quanto uno si possa divertire!


Il Clavia è pieno di led che ti indicano i parametri del suono selezionato ed ovviamente cambiano di suono in suono : Wink :
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Re: Acquisto Synth "Puro"

Postby vaivavalo » Tue Jan 31, 2012 1:48 pm

Ah be, avete ragione!!! Forse allora, SH201 ci sta, se gli "basta" la botta! A me basterebbe, ma comunque non è un analogico!
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Re: Acquisto Synth "Puro"

Postby Axl » Tue Jan 31, 2012 2:20 pm

carlitos wrote:Il Clavia è pieno di led che ti indicano i parametri del suono selezionato ed ovviamente cambiano di suono in suono : Wink :


Si hai ragione: il Nord Lead 3 è una figata, non mi era venuto in mente in quanto un po' fuori budget rispetto quanto diceva roby1984... Anche il nord lead 2 e 2x hanno in effetti molti led che aiutano, ma io mi riferivo proprio al valore singolo di ogni knoob che si aziona: nel 3 vedi hai il riferimento sul led, mentre su entrambi 2 e 2x non hai questa chicca che, come sempre parere personale, per gli inizi può essere un importante riferimento!
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Re: Acquisto Synth "Puro"

Postby Roby » Tue Jan 31, 2012 2:27 pm

Grazie ragazzi...
comunque come avevo scritto precedente il synth che cerco deve essere POLIFONICO, non lo voglio monofonico.
Aggiungo che non voglio versioni Rack, ma versione a tastiera.

Molti di voi partono con il presupposto che "devo iniziare", a questo ho già risposto prima che NON sono alle prime armi e citando me stesso:
Roby1984 wrote:Ho avuto modo di smanettare con i synth essenziali e gran parte l'ho fatto tramite pc e vst. Ora, per modificare e programmare un suono, mi sono stufato di dover sempre andare tramite pc o comunque cliccare sempre il solito pulsante per accedere a menu e sottomenu. Volevo qualcosa di "fisico" in modo da smanettare in tempo reale.

Quindi cerco un synth con controlli "fuori", mi viene male se penso a certe keyboard di roland o korg dove ci sono menù e sottomenù racchiusi in un piccolissimo schermo. Cerco qualcosa di fisico... e non posso permettermi un moog : Lol :
Quindi avevo notato che con circa 600 euro mi porto a casa un Oberheim OB12 versione a tastiera.
Volevo qualche vostro parere e magari qualche consiglio... nel senso:
quali sono i pro e i contro di questa macchina?
ci sono valide alternativa sulla stessa fascia di prezzo?
avendo quasi tutti i controlli "fuori" dovrebbe essere intuitivo e facile da programmare o sbaglio?
grazie...

PS: per quanto riguarda la Roland SH201 mi sembra un po' riduttiva...
visita SYDJARRE.IT

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Re: Acquisto Synth "Puro"

Postby Riven » Tue Jan 31, 2012 3:12 pm

Non conosco l'Oberheim, mi spiace. Non so darti alcuna indicazione su questa macchina,
Mi viene in mente però, su quella fascia di prezzo, il Virus Kb o Kc e forse trovi anche l'Indigo (si differenzia dal Kb solo per la tastiera a tre ottave).
Anche un Waldorf Blofeld potrebbe andare, dovresti però prendere un po di confidenza con il loro sistema "a matrice" per la programmazione.
Ancora, il Novation Supernova, ma non so dirti se col budget ci siamo.
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Re: Acquisto Synth "Puro"

Postby Xam » Tue Jan 31, 2012 5:42 pm

Axl wrote:
carlitos wrote:Il Clavia è pieno di led che ti indicano i parametri del suono selezionato ed ovviamente cambiano di suono in suono : Wink :


Si hai ragione: il Nord Lead 3 è una figata, non mi era venuto in mente in quanto un po' fuori budget rispetto quanto diceva roby1984... Anche il nord lead 2 e 2x hanno in effetti molti led che aiutano, ma io mi riferivo proprio al valore singolo di ogni knoob che si aziona: nel 3 vedi hai il riferimento sul led, mentre su entrambi 2 e 2x non hai questa chicca che, come sempre parere personale, per gli inizi può essere un importante riferimento!


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Nord lead 2x non ha un tubo di lead che indichino la posizione dei vari knob... : Thumbup :
Setup: KORG M50-88, Clavia Nord Lead 2X , GEM RP-80, Yamaha Flute 281, iPod Touch
Stand: K&M Spider PRO
http://www.myspace.com/nmtrockband
http://www.myspace.com/massimilianoberardi
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Re: Acquisto Synth "Puro"

Postby Roby » Wed Feb 01, 2012 12:36 am

Salve ragazzi, vi ringrazio molto perchè mi state aiutando molto. Ho girato in internet vedendo e ascoltando tutti i synth che mi avete consigliato. Ammetto che l' Oberheim OB12 magari è un po' vecchiotto (anno 2000) ma mi sembra sia quello che, rispetto agli altri di stessa fascia di prezzo, abbia più parametri "fuori" e cioé che posso programmarlo dal vivo. Non ho trovato niente altro (ripeto: sulla stessa fascia di prezzo di circa 550-600max) di così intuitivo.
E' questo qui:
Image

visto che siamo in tema girando per il web ho trovato questa recensione, la posto qui di seguito magari così può tornare utile anche a alri utenti.
Ditemi cosa ne pesate. Grazie.
by L'ARGONAUTA

"Non ho mai avuto tra le mani una macchina digitale moderna che mi desse questo controllo diretto di tutte le sue funzioni sotto le mie dita e non sotto menu'. E questo ci dice, di conseguenza, che questa macchina e' la migliore soluzione che mi viene in mente per un utilizzo creativo del sintetizzatore dal vivo"


Per cominciare sostengo che questa macchina vale il suo prezzo di vendita anche solamente per la splendida interfaccia utente, il pannello di controllo completamente manuale e per il meraviglioso display grafico, senza contare il resto. Detto questo passiamo a vedere che genere di synth e' uscito da una sana azienda italiana (la Viscount, da diversi anni associata con la Gibson, proprietaria del marchio Oberheim). L' OB-12 e' un synth a tastiera con 49 tasti di buona qualita', dalle dimensioni abbastanza grosse e dal peso non indifferente. Il colore usato e' secondo me sbagliato in quanto, se nella prima versione presentata mostrava la classica divisa Oberheim (beige-panna) ora e' blu intenso, non si sa come mai. L'impressione che se ne ha e' quella di vedere una replica del Roland JP 8000, ed infatti, a detta dei tecnici Viscount, la loro intenzione era originariamente di produrre un diretto rivale del virtual analog giapponese, con caratteristiche simili ma molto potenziate. In effetti come vedremo ci sono riusciti in pieno, e non ce' nulla nell'architettura di OB 12 che non sia una versione migliorata di quello che si trova sul JP 8000, che, vogliamo ricordarlo, rimane a tutt'oggi il synth a modelli fisici piu' facile da usare e di piu' immediato utilizzo sia per principianti che per professionisti, seppure limitato nelle sue caratteristiche. L'unico difetto in tutto cio' e' che il JP 8000 e' un progetto del 1994, e produrre oggi, ad inizio del 2000, una macchina virtual analog con caratteristiche simili, seppure superiori, risulta un po' in ritardo rispetto ai tempi, con la concorrenza che e' gia' arrivata alle 44 note di polifonia del SuperNova di Novation.

Caratteristiche salienti:

• Generazione del suono tramite DSP a modelli fisici, struttura a due oscillatori piu' sub-oscillatore, con la caratteristica interessante che ciascun oscillatore puo' generare contemporaneamente tre onde diverse (sega, quadra con ampiezza, e triangolare), miscelabili tra di loro con cursori, e non solamente una delle tre. Questo porta alla possibilita' di avere un singolo suono formato da ben SEI forme d'onda in parallelo, con risultati decisamente "super".
• Seguono i classici LFO 1 & 2, ognuno con scelta di forme d'onda e matrice di modulazione, il VCF e il VCA, ognuno con il suo inviluppo e configurazione, poi, e qui sta la novita', una sezione effetti a 4 moduli (distorsore, chorus, delay e riverbero) completamente riconfigurabile, anch'essa miscelabile tramite cursori e bypassabile tramite pulsanti, seguita a ruota da un equalizzatore grafico (oppure parametrico) a 5 cursori che modella il suono in uscita ancora di piu' verso risultati davvero svariati.
• Polifonia a 12 voci (un po' pochine al giorno d'oggi) ma ce le facciamo bastare anche perche' questo genere di synth non viene di solito usato per parti orchestrali con accordi a dieci dita, o no?
• Multitimbricita' a 4 parti, e struttura dei suoni combinati a 4 strati, tutti selezionabili e miscelabili da pannello.
• Controllo totale in tempo reale di tutti i parametri di suono della macchina, tranne il setup MIDI e di sistema.
• Arpeggiatore classico (su'/giu'/ su' e giu') e microsequencer a una traccia, entrambi syncabili al MIDI e con Tap Tempo.
• Display grafico 45x140 mm, ad altissima risoluzione, che non appena tocchiamo un cursore o un tasto sul pannello ci mostra immediatamente la videata di appartenenza e il valore che stiamo cambiando, per poi tornare allo schermo iniziale dopo pochi secondi. Eccellente.
• Ruota di pitch-bending e ruota di modulazione riconfigurabile, piu' ribbon controller assegnabile, aftertouch dinamico assegnabile, ed entrate per 4 pedali assegnabili.
• 4 uscite separate, la solita trinita' MIDI, e un'intelligentissima uscita digitale SPDIF coassiale. Alimentazione grazie a Dio senza trasformatore esterno.

Impressioni:

Facendo l'escursione tra tutti i suoni della casa, purtroppo non molto eccitanti, si trova il solito vecchio gruppo di bassi acidi, ranocchie tipo TB-303, archi Oberheim, solisti Minimoog, arpeggi Korg, e i loro cugini e parenti in visita per le feste. La macchina riproduce abbastanza fedelmente l'atmosfera sonica dei primi anni '80, quando il digitale stava cominciando ad invadere il mondo della sintesi, e non credo che nessuno potrebbe dire, ad occhi chiusi, che a suonare non sia, ad esempio, un Prophet 5 o un JX-8P invece che il nostro OB-12. Nonostante la noiosissima selezione di suoni anni '70 e '80 che oramai sono stati usati fino alla morte e non se ne puo' piu', si sente chiaramente che la pasta sonora non si squaglia usando i filtri con decisione, e neppure si sgrana mandando in distorsione il segnale in uscita. I bassi sono decenti (forse programmando piu' in profondita' e liberando le frequenze basse da intromissioni di filtri ed effetti si potrebbero gonfiare un po' meglio), gli alti sono lisci e senza troppi strilli, i medi sono sotto il diretto controllo dell'equalizzatore che li riempie o li svuota a comando. Un po' corta invece l'estensione degli inviluppi del filtro e dell'amplificatore, dove l'attacco massimo non supera i due o tre secondi, mentre sarebbe piu' interessante poter avere piu' tempo a disposizione per l'apertura di un suono.

Nel muovermi tra le varie schermate (automaticamente, dato che il display segue ogni mossa che viene fatta sui comandi del pannello) si nota solamente un po' di ritardo tra una banca di memoria e l'altra, un po' come avviene sul Korg Z-1; pero' il sistema operativo si rivela veloce in tutte le altre funzioni, con cambi di schermo rapidi e precisi e inserimenti di funzioni senza ritardi. Ad ogni modo l'impressione principale che questa macchina ci da' non e' relativa al suono, ma piuttosto alla sua notevole, anzi, unica, interattivita' con il musicista. Non ho mai avuto tra le mani una macchina digitale moderna che mi desse tutto questo controllo diretto di tutte le sue funzioni sotto le mie dita e non sotto menu. E questo ci dice, di conseguenza, che questo synth e' la migliore soluzione che mi viene in mente per un utilizzo creativo dello strumento dal vivo.

A proposito di questo, vorrei ricordare a tutti coloro che in questo momento hanno pensato "ma che me ne frega a me di suonare dal vivo, io i synth li uso in studio", le parole che mi disse un collega americano col quale suonavo anni addietro: "Se non sei in grado di replicare dal vivo quello che componi in studio, non puoi definirti un musicista. Non sei un musicista. Sei un bibliotecario. La musica e' spettacolo, e' comunicare qualcosa al pubblico, e tu devi essere in grado di presentare quello che fai di persona, e nella maniera piu' eccitante possibile".

Detto questo, passiamo alla fase della prova del nove, alla quale pochi pensano quando provano un synth: andiamo a vedere come si adattano i suoni dell'OB 12 all'interno di un pezzo musicale, invece che ascoltarli da soli. Infatti, molti degli overtones che si creano attorno a un suono, la sua forma e timbrica e altre particolarita' come delay ed effetti, vengono facilmente "mangiate" dalle frequenze che gli stanno intorno, e quello che rimane udibile e' in fondo tutto cio' che l'ascoltatore sentira' del suono da voi minuziosamente creato. L'OB 12 si e' comportato in maniera signorile su una base techno/trance che avevo a disposizione in quel momento. I suoi effetti sono risultati chiari, udibili ma non molto predominanti. Ho fatto solamente fatica a tirare fuori il riverbero per farlo sentire chiaro e "bagnatissimo". La pasta sonora e' rimasta inalterata nel complesso.

Un po' peggio si e' comportato su una base funky-hip hop, dove non sembrava a suo agio. Col distorsore e senza troppi strascichi di release migliorava, tuttavia. Su una base di tipo Kraftwerk generata da una Quasimidi Sirius, l'Oberheim si e' comportato benissimo, anche perche' la sua immediatezza di controllo ed espressione mi ha permesso di ristrutturare il suono in un tempo brevissimo per riadattarlo allo stile del pezzo, senza neanche andare a cercare in un'altra banca di memoria. Sugli archi non sono rimasto molto impressionato, piu' che altro per la corta escursione degli inviuppi ADSR, che non mi hanno permesso di avere dei suoni lunghi ed estesi come avrei voluto. Invece le parti soliste tipo "Shine on, you crazy diamond", cioe' Moog monofonico morbido, con delay lungo, riescono perfettamente e rapidamente.

• PRO •
- Pasta sonora piu' che soddisfacente
- Timbrica varia e ampiamente personalizzabile
- Totale controllo in tempo reale
- Display grafico da Premio Oscar
- Sistema operativo rapido e preciso
- Uscita digitale
- Layout ben visibile e chiaramente identificabile
- Effetti ed equalizzatore grafico
- Prezzo molto concorrenziale


• CONTRO •
- Suoni della casa vecchi e senza vita
- Poca polifonia
- Niente vocoder o filtro per segnali esterni
- Troppo pesante e ingombrante per avere solo 49 tasti
- Colore discutibile, design "old"
- Componentistica poco solida, da migliorare
- Inviluppi ADSR corti.

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

::::::::::: CONCLUSIONI :::::::::::

La macchina in questione e' un eccellente synth di stampo poliedrico, con un prezzo decisamente inferiore alla concorrenza, che offre un eccezionale controllo in tempo reale di tutte le sue funzioni e timbriche; e' sicuramente adatto molto di piu' a chi suona dal vivo in maniera creativa che non a chi rimane in studio a programmare. Tanto per intenderci, non va visto come una fonte di suoni virtual-analogici. Ci sono altre macchine sul mercato che in molto meno spazio vi danno piu' suoni, piu' polifonia e multitimbricita' dell'OB 12. Ma non ci viene in mente nessuna macchina, ne' vecchia ne' nuova, che abbia un cosi' vasto arsenale di manopole, cursori, bottoni e controlli, ed il cui uso risulti cosi' chiaro, senza segreti e immediatamente utilizzabile anche da un principiante, pur offrendo sonorita', caratteristiche e funzioni decisamente professionali. Ci sarebbe piaciuto avere un vocoder, qualche mezza dozzina di note di polifonia in piu', magari una wavetable a disposizione, minori dimensioni e minore peso. Un synth per tutti, tranne per chi non ha spazio e per i super-pignoli.
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