Io sono sicuro di sì.
Con la musica noi non facciamo altro che esprimere in un linguaggio universale una visione del mondo che ci appartiene. La musica è arte ed in quanto tale deve avere uno scopo, per quanto misero: l'arte fine a sè stessa è inutile, vuota, perchè nella creazione di quelllo che può essere un musicista o uno scultore o ancora un poeta ci deve essere parte della sua anima... Basil Halloward, ne "The picture of Dorian Gray" non vuole vendere ne mostrare a nessuno il ritratto di Dorian, perchè in quell'opera ha rappresentato la sua anima e ha conseguito il risultato massimo dell'arte, e tuttavia ne ha timore.
La musica, secondo la filosofia, è un valore universale: se a due musicisti (anche di diverse nazioni) si chiedesse di sviluppare un'opera su uno stesso tema, ognuno per conto suo, nascerebbero due opere con filosofie strutturali, melodiche, modali, e armoniche assolutamente diverse ma se il tema è ad esempio la gioia difficilmente gli artisti useranno tempi lenti, toni bassi, armonizzazioni in minore.
Ogni uomo porta con sè delle esperienze che lo rendono unico e immediatamente riconoscibile. Se quest'uomo è un artista (così ampliamo un po' il range del discorso

) ciò che può raccontare è UNICO ed irripetibile.
Una poesia è apprezzabile pienamente solo nella ligua in cui è stata scritta, per apprezzare Mozart non ho bisogno di conoscere il tedesco. La musica con parti cantate è in sostanza l'unione di due cose diverse che esprimono gli stessi concetti: il cantato con le parole, la musica con le note.
proprio grazie a questa sua universalità (e grazie alle possibilità di vivere più esperienze oggi che non 50 anni fa) credo che la musica si evolverà sempre di più, perchè la società e la tecnologia sono in continua mutazione!
La musica è una forma di genio, al pari della letteratura, ma è ancora più alta di quest'ultima, perchè non necessita di spiegazione (giusto per chiudere con un'altra citazione Wildiana

)