levi wrote:Grazie a tutti ... Per rispondere a riven posso dirti che la scale le conosco e le suono con media capacità tranne quelle pentatoniche ... E per the grey master volevo ringraziarti per la risposta molto completa e credo che hai compreso il problema a fondo e io me la cavo con le scale ma quando si comincia a usarle e abusarne diventa monotono e per questo se tento di fare liks proprio non so come fare ... Ma il fatto è che io cerco di improvvisarlo e stando a quello che hai detto l assolo non si può improvvisare giusto ? Quindi i grandi come ruddess sherinian ecc ... Pima lo pensano e non lo improvvisano quindi ? Dico bene ? E hai qualche consiglio per creare liks?
In realtà non è una regola fissa...diciamo che nel metal molto spesso è più facile trovare assoli scritti, ma naturalmente, a seconda delle capacità improvvisative di ogni tastierista, un solo scritto può essere nato da un solo improvvisato e poi risistemato/modificato o semplicemente ritrascritto dopo averlo registrato...il mio consiglio è, se non si hanno grosse basi di armonia ed improvvisazione, di partire scrivendoli o comunque componendoli (ottenendo un buon risultato e togliendo le parti ripetitive e fine a se stesse) e pian piano, con l'esperienza e con il proprio stile che va formandosi, tentare di improvvisarne di simili...alla fine anche l'improvvisazione, entro certi limiti, è possibile allenarla. Diciamo che la tecnica aiuta tanto, ma da sola non ti fa fare dei bei soli. In senso più generico si può dire che la base di un solo deve essere l'IDEA che si ha in mente e non le scale e gli arpeggi che lo formano.
Per fare un esempio pratico, Rudess, che citi (e che talvolta improvvisa dei soli e probabilemnte quelli che suona sempre uguali nei Dream li ha struturati partendo da un'improvvisazione) spesso crea dei passaggi melodici fondamentali di POCHE note, che costituiscono una sorta di "canto" o "tema" principale dell' assolo; dopodichè tra l'uno e l'altro ci infila diecimila arpeggi e scale (pentatoniche, maggior, minori e anche ricorrendo a fraseggi modali) tra un tema e l'altro, ottenendo quel tipo di effetto "virtuosistico"; se tu togliessi queste piccole melodie melodiche resterebbero solo scale ed arpeggi e il solo perderebbe di significato! Per questo ti dico che, tecnica a parte, fare soli di questo tipo non è poi così disfficile...altra cosa è l'improvvisazione jazzistica, in cui il virtuosismo è dovuto proprio alla complessità del tema che il musicista sta creando in maniera estemporanea, il tutto su armonie molto più complesse.
Un maestro dei soli scritti a puntino è invece Kevin Moore (sempre per rimanere in ambito Theateriano lol) che, sia nei soli più lenti e rarefatti, sia in quelli più veloci e tecnici, costruisce delle strutture ferree e logiche (in questo, perdonatemi la bestemmia, io lo accomuno a Bach) che si legano in maniera perfetta alla struttura del brano ed hanno le caratteristiche di una struttura organizzata a priori...per contro, possono risultare meno "di getto" rispetto ai soli degli altri due tastieristi successivi.
Comuqnue, tu prova a partire da una melodia che ti piace, prova a cantare un tema che ti sembra ci stia bene sull'armonia del solo e prova poi ad espanderla (ti faccio un esempio stupido: se la tua melodia è composta dalle tre note in successione DO RE Mi, prova dopo ogni nota principale ad arpeggiare in maniera discendente una triade maggiore o minore, tipo:
Do sol mi,
RE sib fa,
MI do sol, accentando maggiormente la nota del canto...ovviamente questo è solo unpossibile punto di partenza...prova poi ad infilarci delle scale subito dopo, per poi riallacciarti allo spunto melodico...e sperimenta, annotandoti ciò che risulta efficace e ciò che non lo è).
Se hai altre domande, magari più nello specifico, non esitare a porle!
