
allora, visto che stiamo impropriamente parlando di canoni di bellezza.. giusto 2 parole. (Miky e Niky mi daranno ragione)..
Per quanto il concetto di bellezza relativa SIA appunto relativo (e corrisponde a un background di forme sezionate e ordinate e stipate nella nostra mente, oltre a un intimo fattore psicologico totalmente personale), vi è una bellezza oggettiva, e in questo caso si pone nel concetto di armonia.
Se analizzate lo Zen Riffer nel COMPLETO, capirete che inizialmente è molto più bello del modello di Rudess. Il perchè è presto detto.
Lo stesso creatore parla di eleganza in termini di VERTICALITA', che è sicuramente una limitazione, ma almeno sfiora la verita' del problema.
Difatti il modello di Rudess dà l'impressione di goffaggine nelle forme, dovuta al fatto che le proporzioni sono indecise.
Cosa vuol dire INDECISE? Vuol dire che non va' ne' in alto ne' in largo. Non è il tratto deciso dell'artista mosso dall'idea o dall'emozione o quant'altro.
Effettivamente il modello completo (con la gamba per terra in stile contrabbasso), esprime una verticalità che poi si dirama nel suo ingrandirsi per poi svanire e smaterializzarsi quasi a perdersi con l'infinito.
Il modello di Rudess invece è tozzo e indeciso. E mi spiace dirlo, ma qui la soggettività non c'entra un bel nulla.
E' il risultato di un estro artistico che piegandosi allo "scopo", smette di essere tale. Come Rudess.