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Synthonia • Premessa alla posfazione rivista e corretta

Premessa alla posfazione rivista e corretta

Il "prima" e il "dopo" dell' essere tastieristi

Premessa alla posfazione rivista e corretta

Postby Niki » Mon Feb 23, 2009 10:14 pm

Questa sera sono rimasto solo, in intimità con la mia Kurz, ne ho studiato una piccolissima parte e vorrei ribadire un concetto che ho sperimentato sulla mia pelle. Spesso si parla di ditte, spesso di 'paste sonore', altrettante volte di IFX, MFX, di cavoli e di tortelli. Tutto questo è giustissimo. Niente di errato. Soltanto credo che i limiti non siano delimitati dalle macchine ma dalla nostra conoscenza, e ne sono sempre più convinto. Ricordate il 'dirty sound' di Gattobus con il suo Moog (come non ricordarlo...)? Qualche oscillatore, un controller per variare frequenza di taglio e risonanza, delay e...e, paradossalmente, basta. Dopo questa fantastica fase di creazione, programmazione di un suono ATTRAVERSO (e ci tengo a sottolinearlo) il quale possiamo esprimere qualcosa (che sia retorica o meno non è questo il punto fondamentale...scrivere? Hanno già scritto tutto).
E' fondamentale conoscere i principi della sintesi, il modo in cui funziona un processore di segnale, come il suono di propaghi nello spazio e nel tempo (acustica); è uno studio davvero affascinante, un percorso di passione.
Poi DEVE venire il momento dell'espressione. Qualcuno potrebbe ribattere che non è detto che la programmazione sia necessariamente un mezzo ma possa essere benissimo anche un mezzo.
Certo, è solo questione di consapevolezza: un'operzione culturale.
Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni. (w.s.)
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Re: Premessa alla posfazione rivista e corretta

Postby Keywiz83 » Mon Feb 23, 2009 10:17 pm

Niki wrote:...credo che i limiti non siano delimitati dalle macchine ma dalla nostra conoscenza, e ne sono sempre più convinto....E' fondamentale conoscere i principi della sintesi, il modo in cui funziona un processore di segnale, come il suono di propaghi nello spazio e nel tempo (acustica); è uno studio davvero affascinante, un percorso di passione.
Poi DEVE venire il momento dell'espressione....



Sono d'accordo,, inoltre io penso che chiunque sfruttando al massimo i propri mezzi possa esprimere TANTO, sia in termini sonori che espressivi...

D'altronde un suono non è un suono, ma è ciò che arriva al nostro orecchio.. : Razz :
Kurzweil k2600x (Rom 1-2, BOV, p-ram) , Korg Triton Rack, Roland V-Synth (2.0), Korg Microkorg, M-Audio keystation 61es,mixer Behringer Eurorack pro rx1602
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Re: Premessa alla posfazione rivista e corretta

Postby Lupo » Mon Feb 23, 2009 10:20 pm

Uh ma questa è filosofia.
Ad ogni modo, quoto
Hammond L-100 / Leslie 125
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Korg Trinity 61
Korg R3
Korg SP-250
Roland D-50
Logan LE
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Re: Premessa alla posfazione rivista e corretta

Postby david » Mon Feb 23, 2009 11:33 pm

Hai perfettamente ragione, le macchine non sono un limite, l'unico vero limite ce lo poniamo noi con un approccio superficiale alle macchine... io tuttora non smetto di imparare da una tastiera che può sembrare limitata, ma che ha ancora molto da darmi e da insegnarmi, ma in fondo, se non tiro fuori io queste cose, mica vengono da sole! Le macchine sono un mezzo, all'uomo sta saperle usare! : Sig :
Setup: Kurzweil PC3K7 - Roland V-Synth v2.0 - Proel Die Hard DH KS10BK
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Re: Premessa alla posfazione rivista e corretta

Postby gattobus » Tue Feb 24, 2009 8:00 am

Giustissimo Niki.
Molti tastieristi a volte cercano i suoni come se fossero degli oggetti che si possono raccogliere da terra, qua o là...
Sapersi costruire un suono, secondo me, dovrebbe essere parte integrante del saper suonare.
In inglese "suonare" si dice "play". "Playing a synthesizer" non vuol dire solamente suonarlo, ma anche programmarlo, giocare con le sue manopole ed i suoi parametri per rendere il suono più espressivo.
Solo programmando un synth esso diventa TUO.
Costruirsi il proprio suono è altresì un processo fondamentale per stimolare la creatività e per creare musica ORIGINALE.
Certe volte ci affidiamo allo strumento per cercare ispirazione, ma ciò non deve essere fatto "navigando" fra centinaia di presets, ma esplorando le capacità del nostro strumento, programmandolo e spippolandolo.
Non dobbiamo essere schiavi del "suono". Dobbiamo farcelo il "suono".
Quindi, invece di stare ore ad ascoltare e suonare sempre gli stessi preset, cominciamo un attimo ad esplorare cosa c'è sotto le nostre tastiere!
Suonare un synth non è come suonare un pianoforte...
Saper suonare un synth è anche questo...
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Re: Premessa alla posfazione rivista e corretta

Postby alexdrastico » Tue Feb 24, 2009 8:58 am

La penso anch'io come voi.
Io stesso all'inizio pensavo che bastasse avere strumentazioni di altissimo livello per avere suoni altrettanto ottimi.
Poi, man mano che suonavo, leggevo, capivo (na paroa grossa : Lol : ), insomma grazie a tante cose, mi sono sempre più convinto che non è tanto la strumentazione a contare, quando la capacità dell'esecutore di suonare e programmare nel migliore dei modi il proprio strumento! : Thumbup :
La vita è un pentagramma...fatto di righi e spazi! Incontrerai diesis che ti porteranno avanti e bemolle che ti porteranno indietro. Il musicista ora sei tu...fai della musica la tua vita...e della tua vita una musica.
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Re: Premessa alla posfazione rivista e corretta

Postby scarface » Tue Feb 24, 2009 9:31 am

gattobus wrote:Giustissimo Niki.
Molti tastieristi a volte cercano i suoni come se fossero degli oggetti che si possono raccogliere da terra, qua o là...
Sapersi costruire un suono, secondo me, dovrebbe essere parte integrante del saper suonare.
In inglese "suonare" si dice "play". "Playing a synthesizer" non vuol dire solamente suonarlo, ma anche programmarlo, giocare con le sue manopole ed i suoi parametri per rendere il suono più espressivo.
Solo programmando un synth esso diventa TUO.
Costruirsi il proprio suono è altresì un processo fondamentale per stimolare la creatività e per creare musica ORIGINALE.
Certe volte ci affidiamo allo strumento per cercare ispirazione, ma ciò non deve essere fatto "navigando" fra centinaia di presets, ma esplorando le capacità del nostro strumento, programmandolo e spippolandolo.
Non dobbiamo essere schiavi del "suono". Dobbiamo farcelo il "suono".
Quindi, invece di stare ore ad ascoltare e suonare sempre gli stessi preset, cominciamo un attimo ad esplorare cosa c'è sotto le nostre tastiere!
Suonare un synth non è come suonare un pianoforte...
Saper suonare un synth è anche questo...

quoto in pieno... questo è quello che ho capito da poco, da quando ho cominciato a bazzicare su sto forum.
Prima non avevo appieno la concezione del "tastierista", pensavo sempre una figura che debba suonare, inserendo anche dei suoni... questi suoni non avevo ancora la minima idea che a crearli debbano essere proprio i tastieristi...ancora non avevo questa concezione, ora è tutto completamente diverso.

Io ancora devo capire molte cose, ancora non so quasi niente, ma cerco sempre di imparare cose nuove giorno dopo giorno e cerco di capire cosa posso riuscire a tirare fuori dalla mia tastiera... e sono dello stesso parere che, se uno conosce bene questo mondo e il mondo dei sintetizzatori, conosce tutti i parametri che girano attorno, ha la minima idea di come è composto un suono, si può fare qualcosa di bello, anche con un sintetizzatore da 4 soldi... non è la macchina che ci limita... in qualche post disperso in qualche topic, leggevo gattobus dicendo che più una macchina è limitata, o la si pensa tale, e più cresce la capacità di ideare e di sfondare questi limiti... cerchi sempre soluzioni per fare quello che vuoi e lo farai sempre... se lo sai fare.
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Re: Premessa alla posfazione rivista e corretta

Postby gattobus » Tue Feb 24, 2009 11:17 am

scarface wrote:...in qualche post disperso in qualche topic, leggevo gattobus dicendo che più una macchina è limitata, o la si pensa tale, e più cresce la capacità di ideare e di sfondare questi limiti... cerchi sempre soluzioni per fare quello che vuoi e lo farai sempre... se lo sai fare.


Imporre dei limiti, dei vincoli, permette di studiare il modo di aggirarli e di sfruttarli a proprio vantaggio, stimolando enormemente la creatività.
Inoltre non è detto che uno strumento dalla struttura semplice (tipo un Moog o più semplicemente un Roland SH-201) possa essere limitato.
Se uno strumento è semplice, è più facile imparare a dominarlo e quindi sfruttarlo al 100%.
Avere troppi strumenti, o strumenti esagerati può essere controproducente.
Non dobbiamo cercare ispirazione nelle macchine... dobbiamo ricordarci che siamo noi la mente:
Siamo noi che dobbiamo suonare un suono, non dobbiamo farci suonare da esso.
Certe volte uno strumento può stimolarci, è vero, ma non dobbiamo farci dominare la mente da miliardi di preset già pronti.
Smettiamola di imbambolarci la mente passando serate ad ascoltare suoni già fatti cercando in vano l'ispirazione fra di essi.
Scoprirete che se cercate di fare un suono, durante questo processo, vi verranno in mente miliardi di altre idee!
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Re: Premessa alla posfazione rivista e corretta

Postby gilles » Tue Feb 24, 2009 11:37 am

ebbravi:D è quel che dico sempre io...il nostro lavoro è il più difficile in assoluto. la creazione del suono è una cosa fondamentale per un tastierista. lo distingue dagli altri.
molti pensano che il fatto di suonare una tastiera sia semplice perchè si hanno gia tutti i suoni fatti.
è l'esatto contrario.
poi il bello è spingerci sempre oltre. mai fermarsi. provare..creare. a volte far schifezze.
i preset nelle tastiere a mio parere potrebbero toglierli:D o togliere una buona parte.
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Re: Premessa alla posfazione rivista e corretta

Postby alexdrastico » Tue Feb 24, 2009 11:41 am

gilles wrote:i preset nelle tastiere a mio parere potrebbero toglierli:D o togliere una buona parte.

Beh dai...sono cmq una buona base di partenza, e sono necessari magari perchi è all'inizio e non ne capisce una mazza di filtri...cartine...ecc...! : Chessygrin :
La vita è un pentagramma...fatto di righi e spazi! Incontrerai diesis che ti porteranno avanti e bemolle che ti porteranno indietro. Il musicista ora sei tu...fai della musica la tua vita...e della tua vita una musica.
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