Un po' "spompati" rispetto altre volte hanno saputo reggere il palco nonostante la chiara mancanza di un Sound Check adeguato. Fortunatamente, l'acustica del luogo era buona.
Piccola nota di colore quando dalla regia hanno fatto partire la base sbagliata e il cantante è andato vicino al banco regia laterale mostrando chiaramente un gesto d'affetto verso il fonico, passandosi il dito indice da un orecchio all'altro, passandolo sotto la gola....e sul palco per sdrammatizzare gli ha soltanto fatto questo gesto di cui abbiamo una diapositiva---->

Arriva il momento Dream Theater. Ed il momento Mangini.
L'inizio è bello (tutti gasati per Under a Glass Moon, ma la scaletta era già da tempo sul sito dell'evento...poca sorpresa per il sottoscritto) e c'è grande aspettativa per Mangini che, poveraccio, nonostante la faccia sorridente e il modo di fare simpatico è chiaramente teso in volto...
...la tensione si concretizza quindi in due grossi errori sin dall'inizio; Under a Glass Moon ne vede due piuttosto evidenti: il primo (se ricordo bene) nel momento in cui c'è il passaggio dal riff iniziale alla strofa (che viene un po' svirgolato ma pazienza) ed il secondo più "grosso" tuttavia a livello degli stacchi di tastiera, nel passaggio "stacchi tastiera -> assolo chitarra". Qui Mangini esce proprio dalla struttura della canzone, prima di una battuta, poi di due. Rudess allunga il tempo dei violini, poi cambia e riutilizza i Bells per tenere l'atmosfera in sospeso. Petrucci si avvicina alla batteria fa evidentemente qualche cenno d'intesa e l'ingresso della chitarra, per quanto corretto, ha un problema nel volume.
ARGH. Poveraccio, si sarà mangiato le mani; trovate il video di questo passaggio caricato sul mio profilo Facebook, stavo riprendendo con Iphone perchè mi interessava l'assolo di Ruds successivo...l'audio era fatto bene ed in effetti anche l'Iphone ha registrato benino.
Se inoltre cercate la data di ZURIGO (la sera dopo..) su youtube, si vede chiaramente che Mjoung e Petrucci al momento degli stacchi si avvicinano a Mangini per fargli segno di stare attento...chissà quanto l'avranno cazziato la notte prima...
In These Walls (se non sbaglio...ma non ricordo se era qui o in Endless Sacrifice..) è la volta del Giordano Rudere invece che (stranamente!) prende male un accordo e si sente la svirgolata. Dev'essere la serata giusta per tutti!
Forsaken va bene...discutibile la scelta di mettere sullo schermo retrostante il video ufficiale dove c'è la versione animata di Portnoy...marketing? mah...poco rispetto per Mangini ancora forse? mhm....
Arriviamo all'assolo di Batteria tanto atteso...
Qui, finalmente, si capisce il motivo per cui abbiano scelto Mangini come batterista. Esegue due o tre passaggi estremamente difficili all'inizio per poi divertirsi con la parte di batteria "sospesa" sulla sua testa e tornare giù sulla batteria che lo circonda in un crescendo dove alla fine sembra più di vedere uno di quei maestri di Kung-Fu che si esercita con le spade stile "tigre e il dragone" che un batterista; una velocità impressionante. Una padronanza mostruosa di ogni pezzo di batteria, a mio avviso forse superiore a quella di Portnoy.
Alchè, il mio pensiero è uno solo: logico che abbia sbagliato prima, sono 6 mesi che suona con sti ragazzi e nel mentre ha dovuto studiare tutti i loro pezzi passati e registrare un album. MASTICAZZI, oserei dire...Constateremo in futuro.
Riprendono con Yts'e Jam pezzo che aspettavo in realtà...o meglio, tentano di riprendere: questa volta è la CHITARRA di Petrucci ad essere stata lasciata in MUTE dalla regia...bravo Mangini che ha ripetuto una bella rullata e allungato bene il tempo d'attesa mentre quei beoti la riaccendevano.
L'assolo di Rudess qui non mi piace personalmente, ma va a gusti; il tocco di Kevin Moore era tutt'altra cosa in questo pezzo, anche Live.
On the Back of Angels viene bene; personalmente, nonostante tutti i pareri, a me non piace più di tanto come pezzo. Ricorda...ricorda...ricorda i Dream Theater...e li "ricorda" nel senso che mi sembra una ripetizione un po' ostentata del loro stile..tornassero allo stile di Images & Words o Awake....magari.
Procede tutto più o meno bene sino a Throught My Words...dove la regia sbaglia e fa partire l'intro di chitarra registrata di Count of Toscany...Labrie sdrammatizza e va vicino a Rudere dicendo due parole al pubblico...
Il concerto termina tranquillo. Learning To Live è stupenda come sempre, anche qui...mi manca Kevin Moore ma è apprezzabile Rudess in ogni caso.
Vedremo cosa faranno nell'album nuovo e nel prossimo concerto..
Ultima nota di colore: MANGINI dal vivo è il più piccolo di tutti...sono tutti dei giganti non me n'ero mai reso conto!!!!