Neal Morse è stato il mio primo passo verso il mio distacco dal DreamTheaterismo (o Leonardismo che dir si voglia), quindi devo dire GRAZIE di cuore a questo artista.
Tutto cominciò quando deluso da Octavarium, la mia ex ragazza mi regalò QUESTION MARK (?).
E' il lavoro da solista di Neal Morse in cui suonarono Portnoy, Rudess, Steve Morse, e un altro pugno fra i pezzi grossi del rock/prog..
Io dissi: CAVOLO! ERA QUELLO CHE VOLEVO DAI DREAM THEATER (e si, avevo voglia che facessero qualcosa di più genuino già d'allora..) poi piano piano aprii le porte della percezione. Grazie Neal, mi hai salvato la vita.
considerazioni personali a parte, Neal Morse è stato il leader degli Spock's Beard, poi è impazzito ed è diventato un devotissimo protestante.
Per un periodo ha suonato solo christian rock, poi decise di fare il progetto di Transatlantic (e non citiamo solo quel tamarro di portnoy, perchè in quel gruppo suonava anche Pete Trewavas (bassista dei Marillion), Roine Stolt (chitarrista e cantante dei Flower Kings) e per dirne una, live si portarono dietro mr Daniel Gildenlow come seconda chitarra (per chi, poveretto, non sapesse chi è, beh Daniel è il leader dei Pain of Salvation).
Morse suona benissimo la chitarra e le tastiere, se non sbaglio usa il Roland v-combo (non ricordo il nome esatto) che suona campioni, fa da VA e da clone hammond. Bella macchina, e per lui molto utile, dato che il suo stile è molto sulla scia degli anni 70', primi fra tutti i primi Genesis (strumentalmente) e gli intramontabili Beatles per le linee vocali.
qui rispondo a Daniele.. Non è lui che è Rudessiano, è Rudess che come lui apprezza e impara dai grandi del passato.
"Everybody needs a king, everybody needs a captain, when you ear the angels sing, when you pry for the armageddon" o una roba simile, cita il primo pezzo di Transatlantic..
Si, Neal Morse è tornato ormai da un pezzo, ma come potete capire da ora in poi i suoi cd parleranno del suo rapporto con Dio, e questo mi fa piacere perchè Neal punta a descrivere il rapporto con quel "qualcosa" che muove il mondo (e io non sono credente).
Da questo grande piccolo uomo si può imparare tanto sul valore della tastiera e in generale della musica strumentale al servizio di un pezzo e non incollata a mo' di "belvedere"..
Grande Neal
