Un chitarrista famoso una volta mi disse "i tastieristi non sanno mai quando devono stare zitti. :P

forse perchè è arrivato il momento che i tastieristi si sentano più dei chitarristi...vedi RUDESS..non è un caso se tu sei qui Ric..hai capito che ormai è il nostro momento ;)

steeler wrote:Un chitarrista famoso una volta mi disse "i tastieristi non sanno mai quando devono stare zitti. :P

chi sarebbe questo?

Desideri che lo sputtano?

Se è uno intelligente mi sembra strano abbia detto una vaccata simile. Logico trovi sempre quello più bravo e meno, però dire che tutti i tastieristi non sanno mai quando stare zitti.... bhe forse si riferiva ai chitarristi ecco

No invece, mi ha parlato male anche di uno user di S4K. Se vuoi procediamo questa discussioni in PM,

Affibiare a una cotegoria intera un simile giudizio non è professionale. Ci sono musicisti e musicisti. in tutte le categorie.

Abierto wrote:

Sion wrote:forse perchè è arrivato il momento che i tastieristi si sentano più dei chitarristi...vedi RUDESS..non è un caso se tu sei qui Ric..hai capito che ormai è il nostro momento ;)

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...One Key to rule them all, One Key to find them,
One Key to bring them all and in the darkness bind them...

geniale

La frase tratta dal "Signore degli Anelli" adattata è stupenda.

Io invece direi che anche nella categoria dei chitarristi non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, anche lì c'è la gara "a chi ce l'ha più lungo" (ovviamente mi riferisco ai soli...spero di non aver fatto intendere un doppio senso), spesso i musicisti che suonano insieme tra loro hanno concezioni differenti di quello che stanno facendo.

Chi non si è mai trovato in una situazione dove in un solo brano un chitarrista si è sparato 3 soli uno più lungo dell'altro mentre hanno lasciato al tastierista solo qualche battuta? A me è capitato, l'ho lasciato fare e dopo 3 brani ha iniziato ad essere scontato e banale, peggio per lui che deve tenere ancora tutto il concerto davanti a se.

E' importante suonare dei fraseggi che abbiano senso, non è facile ma bisogna essere essenziali e spontanei e, se poi ci sta, anche lo sfoggio di tecnica e i virtuosismi vanno bene.
E' d'obbligo rispettare gli altri ma non è sempre facile, dipende da quanta esperienza si ha, si può imparare molto se si inzia a "suonare dietro il tempo" (così si dice da noi) ed è una cosa che i Pink Floyd insegnano per generazioni.

Di contro molti tastieristi mentre accompagnano al pianoforte fanno troppe note, invece bisognerebbe essere più essenziali, a volte bastano 2 note per comunicare meglio l'intenzione che si ha, invece suonare troppo sminuisce e banalizza il nostro lavoro di tastieristi.

La mia personale convivenza è pressochè ottima, sto suonando con 2 chitarristi che sanno il fatto loro e sanno stare al loro posto quando devono (riescono addirittura a convivere tra di loro oltre che con me, per fortuna uno dei due non è un lead guitarist), il loro merito è quello di aver fatto molta esperienza con altri gruppi ed aver imparato a gestire i momenti con le dinamiche e con la consapevolezza di cosa si vuol trasmettere senza banalizzare nè loro e nè ciò che stanno suonando.
Una delle pecche dei chitarristi è il volume eccessivamente alto, alcuni non si rendono conto che si perde il senso generale di quello che si sta suonando, altri invece secondo me non lo fanno apposta perchè non si trovano alla giusta distanza dall'amplificatore o quest'ultimo è posizionato male...prevalentemente però è una questione di carattere personale.

Ah dimenticavo, io adoro la chitarra, c'è lei dopo la tastiera!