by universo_parallelo » Mon Dec 09, 2013 10:25 am
Il pianoforte è uno strumento musicale vivo.
Ha un'anima, una personalità, col pianoforte si instaura un rapporto di confidenza, di tatto, sensibilità, talvolta ai limiti della sensualità, sicuramente intimo.
Ogni pianoforte è unico, neppure due pianoforti usciti di serie dalla stessa casa produttrice, lo stesso giorno, lo stesso modello, suoneranno alla stessa maniera.
Il merito di quest'unicità sta nel legno, che è materiale sempre vivo, formato da cellule vegetali, è materia vivente, è nata, cresciuta, si è formata e stagionata, non è morta solo per il fatto che si trova non più in forma d'albero ma di pianoforte, è sempre viva e continua a cambiare.
Lo stesso pianoforte muterà il suono col passare degli anni.
Inoltre il pianoforte per la sua costruzione richiede ancora una grande manualità, quindi ogni lavoro è unico, diverso dagli altri.
Tanta poesia non può farsi sopraffare da motivazioni commerciali, quindi gli strumenti musicali venduti come pianoforti ma costruiti solo per vedere alle grandi masse a prezzi concorrenziali (leggere i "cinesi"), vanno esclusi a priori.
Sono molti i cinesi che si presentano come "non cinesi", non basta un nome tedesco o americano, bisogna guardare la sostanza, inoltre esiste anche un mercato di tarocchi, vale a dire anche Steinway che sono stati costruiti in Cina o in Brasile (ma questo vale anche per altre marche).
Per il nuovo bisogna accertarsi della certificazione di provenienza ed assemblaggio di ogni componente del pianoforte, dei suoi materiali, la spesa è importante e si ha il diritto ad esser pienamente tutelati.
Per il mercato dell'usato invece cambia tutto.
Bisogna aprire il pianoforte, smontarlo, guardare in quali condizioni si trova, vedere gli ancoraggi delle corde se presentano punti più scuri, che stanno a presagire una futura rottura e comunque l'esposizione dello strumento ad un ambiente umido, lo stato dei martelletti, l'ovatta del silenziatore, i tiranti dei pedali, ma anche lo stato d'usura delle cerniere dello sportello e del "cofano", quanto sono macchiati i tasti, soprattutto se sono ancora quelli d'avorio.
Il pianoforte è così personale che se lo usi in casa deve diventare TUO, l'estensione di te stesso, se è appartenuto a qualcun altro magari anche per molti anni, dentro ci sarà ancora un po' della sua anima e farlo diventare tuo sarà ancora più difficile.
Ovviamente non per ultimo c'è il test puramente sonoro, cioè deve anche piacerti come suona, deve emozionarti, quello che sarà tuo quando lo suoni deve farti vibrare lo stomaco e magari battere forte il cuore.
Si chiama Amore.