Inizio della programmazione
Come muoversi tra potenziometri, manopole e finestre varie
Inizio della programmazione
by Manuel_Manuwar » Mon Dec 10, 2012 2:20 pm
...è una domanda stupida e forse semplicistica la mia...ma quando sentite un suono in un qualche brano che volete riprovare a creare...come fate a scegliere il suono che farà da "cavia" per l'esperimento? Cioè io non so da dove partire (a parte il fatto che ancora devo capire cosa fanno al suono tutti i vari comandi che esistono...ma conto di impararlo a suon di prove)...per esempio in un altro tread, non mi ricordo chi chiedeva pareri su un suono per l'intro di un brano dei queen...e porca vacca alla fine è arrivato molto vicino...c'è chi diceva io ci sento questo, io ci sento quest'altro, aggiungici un corno ecc ecc...ma come cazzarola si fa? Cioè se io sento un'orchestra suonare, i vari timbri li riconosco al volo, come pure se ascolto una tastiera suonare con un singolo programm...ma quando c'è un pad sotto e tutto il resto sopra, c'è un modo per distinguere almeno gli strumenti base o è solo ed esclusivamente esperienza? Grazie
Korg Kronos 73, Korg DS-8
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Manuel_Manuwar - Junior Member
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Re: Inizio della programmazione
by Kenny » Mon Dec 10, 2012 5:39 pm
Ciao Manuel,
credo in qualche modo di essere stato citato nel tuo messaggio.
Come avrai notato nella discussione sul suono dell'intro di Who Whants to Live Forever (dei Queen) prima del consiglio di un utente del forum non riuscivo a creare quella "pastosità".
Per fare quel suono, oltre a un campione di "Oboe", ho utilizzato esclusivamente delle forme d'onda di quelle tradizionali (sawtooth, square, sine), regolando opportunamente l'inviluppo di ampiezza (l'andamento del volume nel tempo, quando viene premuto e rilasciato i tasto), lo sfasamento dell'intonazione e gli LFO (oscillatori programmabili, che in quel caso ho usato per variare l'intonazione).
Io credo che non esista una regola oggettiva, che ti possa aiutare a ricreare un suono.
Infatti, la patch che ho fatto io, probabilmente sarebbe riproducibile in altri 100 modi diversi, magari senza usare il campione di Oboe ma solamente synth.
Secondo me l'unico fattore che conta davvero è l'orecchio. Prova a sperimentare con i suoni, a mischiare le varie forme d'onda, a giocare con l'intonazione e con il volume (utilizzando anche le variazioni nel tempo), a implementare gli LFO per creare effetti di vibrato e di tremolo.
Allena l'orecchio a questi suoni e a queste combinazioni e vedrai che, quando sentirai un suono particolare, come in un'orchestra riesci a distinguere perfettamente i violini, i fiati, i legni, riuscirai a distinguere delle particolari combinazioni di suoni che già hai avuto modo di ascoltare.
Comunque, dal momento che si impara con l'orecchio e con l'esperienza, predi una patch che ti piacerebbe ricreare e apri una nuova discussione qui sul forum.
Ti daremo consigli e pareri, così potrai insegnare al tuo orecchio tante combinazioni diverse.
Ora, grazie ad Alexandros, ho capito che un suono di Oboe o di un fiato può permettere di rendere un suono vuoto molto più caldo e pastoso.
credo in qualche modo di essere stato citato nel tuo messaggio.

Come avrai notato nella discussione sul suono dell'intro di Who Whants to Live Forever (dei Queen) prima del consiglio di un utente del forum non riuscivo a creare quella "pastosità".
Per fare quel suono, oltre a un campione di "Oboe", ho utilizzato esclusivamente delle forme d'onda di quelle tradizionali (sawtooth, square, sine), regolando opportunamente l'inviluppo di ampiezza (l'andamento del volume nel tempo, quando viene premuto e rilasciato i tasto), lo sfasamento dell'intonazione e gli LFO (oscillatori programmabili, che in quel caso ho usato per variare l'intonazione).
Io credo che non esista una regola oggettiva, che ti possa aiutare a ricreare un suono.
Infatti, la patch che ho fatto io, probabilmente sarebbe riproducibile in altri 100 modi diversi, magari senza usare il campione di Oboe ma solamente synth.
Secondo me l'unico fattore che conta davvero è l'orecchio. Prova a sperimentare con i suoni, a mischiare le varie forme d'onda, a giocare con l'intonazione e con il volume (utilizzando anche le variazioni nel tempo), a implementare gli LFO per creare effetti di vibrato e di tremolo.
Allena l'orecchio a questi suoni e a queste combinazioni e vedrai che, quando sentirai un suono particolare, come in un'orchestra riesci a distinguere perfettamente i violini, i fiati, i legni, riuscirai a distinguere delle particolari combinazioni di suoni che già hai avuto modo di ascoltare.
Comunque, dal momento che si impara con l'orecchio e con l'esperienza, predi una patch che ti piacerebbe ricreare e apri una nuova discussione qui sul forum.
Ti daremo consigli e pareri, così potrai insegnare al tuo orecchio tante combinazioni diverse.
Ora, grazie ad Alexandros, ho capito che un suono di Oboe o di un fiato può permettere di rendere un suono vuoto molto più caldo e pastoso.

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