Un oscillatore a livello esteriore è un circuito (il quadratino dello schema qua sopra) che semplicemente ricevendo una alimentazione simmetrica sui morsetti di alimentazione, quindi per ora ignoriamo l'effetto della tensione Vc, produce in uscita un segnale simmetrico rispetto allo 0V che su un periodo ha una precisa forma d'onda (quadra, triangolare, a dente di sega, sinusoidale o altro).
Quindi un'oscillatore trasforma una tensione continua (quella dell'alimentazione) in una tensione alternata in uscita con una ben precisa forma sul periodo (ovviamente ci sono fluttuazioni, ma a livello macroscopico la forma dell'onda è sempre la stessa).
A cosa serve la tensione Vc? Vc è una tensione continua, non è un segnale. Il morsetto su cui applichiamo la tensione Vc va ad agire su una porzione del circuito oscillatore che impone la frequenza f di oscillazione del segnale in uscita (ovvero la durata del periodo T, ricordando la relazione T=1/f).
Esiste infatti una proporzionalità diretta tra la tensione Vc e la frequenza del segnale in uscita.
L'effetto di cambiare la frequenza del segnale al nostro orecchio equivale a variare l'intonazione e quindi la nota.
DCO o VCO? La differenza è proprio sul tipo di tensione Vc che applichiamo all'oscillaotore.
Se Vc è una tensione che può assumere qualunque valore si tratta di VCO. Se Vc è una tensione che assume solo un certo numero di valori discreti discontinui si tratta di DCO.
Per ottenere valori discreti di Vc esistono opportuni dispositivi atti a fare questo, che hanno come caratteristica quella di essere estremamente precisi nell'erogare i livelli di tensione consentiti senza fluttuazioni significative. (qui si aprirebbe anche un nuovo argomento su come siano fatte le interfacce dei VCO rispetto a quelle dei DCO, ma non approfondiamo qui).
Il nostro oscillaotore al suo stato fondamentale è questo, in realtà di solito il numero di morsetti di ingresso è maggiore, non sono solo Vc e l'alimentazione:
ci sarà un morsetto di ingresso per ogniuno dei parametri dell'onda che vogliamo modificare.
Esisterà un equivalente del morsetto Vc anche per controllare l'ampiezza dell'onda (il suo volume), un'altro per modificare il duty-cicle dell'onda rettangolare, etc....
ora rispondo a Daniele:
Esempio pratico:
Immaginate di prendere la corrente alternata di casa vostra, la 220V, quella non è proprio un generatore di onde continue anche se genera tensione.
Un oscillatore praticamente prenderebbe quella TENSIONE e permetterebbe di regolare l'andamendo dell'onda nel tempo regolando quindi la frequenza del suono, la nota per intenderci.
A questo segnale poi viene applicato l'inviluppo, che praticamente determina la tipologia del suono, il timbro in sostanza.(vedere argomento INVILUPPO-ENVELOPE
credo di aver gia risposto, cioè un'oscillatore analogico classico non è un circuito che prende in ingresso una tensione gia alternata e la "plasma" con degli inviluppi. Quello che dici tu somiglia piuttosto alla sintesi FM, in quel caso è come dici tu, ma la sintesi FM si basa su dei segnali che arrivano in ingresso! Quindi da qualche parte sono stati generati! L'apparato della sintesi FM a questo punto è più simile a un filtro, e non a caso la fm la trovi anche in alcuni synth VA.