
Qualche mese fa ho deciso di riprendere in mano i miei vecchi strumenti, ovviamente per suonare da solo e in casa, la "colpa" è di mia figlia di 7 anni che sta iniziando ad andare a scuola di pianoforte e mi ha fatto tornare la voglia di suonare...

E ho visto che non ho più la voglia e la pazienza di "programmare". Mi sono accorto che passavo più quarti d'ora sui tasti funzione e menu dei pannelli di controllo che su quelli bianchi e neri della tastiera, oltretutto se a 20 anni è normale avere velleità creative, adesso di "produrre" (cosa? per chi? per farne cosa?) non mi interessa più di tanto.
Allora ho fatto un passo indietro e ho comprato (con scarsa convinzione all'inizio) un cosiddetto arranger yamaha di fascia medio-bassa, grazie al quale però ho riscoperto con mio sommo stupore il piacere di suonare, finalmente posso dedicarmi a mettere insieme note e non necessariamente programmare sequenze, quantizzazioni, effetti e loop. Oltretutto con la funzione di style creation dell'arranger è possibile dar sfogo anche a eventuali velleità creative, sia pur senza la profondità e la complessità di quello che può offrirti una vera workstation, è chiaro, ma non sono di certo vincolato a suonare ballads o liscio, difatti la prima cosa che ho suonato è la cover di The Model dei Kraftwerk (!) creando appunto uno "stile" apposito, in un paio d'ore era tutto "programmato".
Ma la cosa che apprezzo di più è che, sia pur sfruttando tutti gli aiuti del mio arranger (basi ritmiche, styles, fingered chords etc) tutto ciò che esce dalle casse è perchè in qualche modo lo sto suonando io in diretta, mentre programmare e poi riprodurre le tracce di un sequencer o (peggio) di una base audio e poi eventualmente suonarci sopra, non mi da la stessa soddisfazione.
Poi c'è da dire che (opinione personale) se 20 anni fa c'era ancora una certa soddisfazione a "giocare" col suono e con la sperimentazione per spingere le macchine al limite e provare a tirar fuori qualcosa di "nuovo" o insolito investendo quindi molte risorse nello studio delle timbriche, adesso che l'elettronica grazie al pc è più o meno dominio di chiunque (VST, ecc...) almeno per quanto mi riguarda trovo molto più appagante affindarmi a sonorità più tradizionali, magari di natura acustica (chitarre, piano, organi, archi), lavorando però molto di più sulla tecnica e sull'armonia, chiaramente entro i miei limiti dato che di sicuro non sono affatto un bravo pianista...
Ovviamente questa è solo la mia opinione (di adesso) ed è frutto ovviamente del mio caso e delle mie esperienze personali (poi magari tra un mese cambio idea eheh...) e in ogni caso è chiaro che la scelta tra arranger o synth/altri strumenti dipende dai gusti e dalle esigenze di ognuno, ci mancherebbe.
Che ne pensate?