Claudio wrote:...
Rispetto ovviamente tutto il ragionamento da te fatto, in primis perchè ognuno e' libero di fare qualsiasi cosa con i mezzi che vuole, ma dal mio punto di vista, se voglio creare degli impulsi che (ad esempio) rimbalzano o si muovono a una certa maniera, voglio essere IO a pensare come farlo.. lo so, è mille volte più difficile, però vuoi mettere la soddisfazione di suonare un quadro pennellata per pennellata?
Capisco cosa vuoi dire, ma invece, avere un apparecchio che ti impone dei vincoli, ti permette di ragionare fuori dagli schemi.
Non so a voi, ma capita spesso di sedersi al piano e che ti venga da suonare sempre le solite cose o di ripetere spesso i soliti passaggi armonici...
Non ponendosi dei vincoli, apparentemente ti sembra di avere più possibilità nella composizione ma altresì corri il rischio di cadere in errori o armonie banali e prevedibili.
Può sembrare un paradosso, ma i vincoli e le regole musicali sono fondamentali per comporre musica.Per esempio se guardiamo al passato, J.S.Bach, prima di comporre dei brani, stabiliva delle regole, dei severi vincoli di tonalità, ottava, estensione e si auto obbligava a seguirli.
Così sono nate musiche meravigliose come l'Aria sulla IV corda o la Toccata e fuga.
Tra l'altro questa cosa dei vincoli è una delle prime cose che ti insegnano in conservatorio a lezione di "composizione"
Allo stesso modo il Tenori-on ti "costringe" a seguire le sue regole, ma poi sei tu a mettere le note al posto giusto e ti garantisco che ciò che ne risulta è tutt'altro che scontato e non avresti potuto comporlo altrimenti.
Semplicemente non ti sarebbe venuto in mente!
Non è quindi, come dice Daniele, "farsi usare" dallo strumento, ma sfruttare i vincoli che lo strumento ti impone per creare qualcosa che non avresti potuto creare altrimenti.
Lo so, è molto difficile da far digerire questo concetto ma bisognerebbe provare per credere...