Recensione curata sempre dal nostro FRANCESCO
Yamaha MG 16/4
Consolle per Home Studio
CARATTERISTICHE TECNICHEQuando si parla di mixer, sicuramente Yamaha è un marchio che ricorda qualità. La diffusione dell’azienda nipponica nel settore delle consolle di missaggio è sempre stata la scelta obbligata per molti studi home e pro; 02r, 01v vi dicono niente?
Naturalmente fino a qualche anno fa, acquistare un banco anche piccolo è sempre stata una spesa impegnativa. (Ricordate lo stesso MX12/4 di Yamaha? Costava sulle 900 mila lire). Oggi però, grazie alla crescente concorrenza (leggi behringer in primis), anche il colosso nipponico ha deciso di rispondere alla sempre crescente domanda di mixer da utilizzare in molteplici contesti: home studio, live, sub mix caratterizzati da un prezzo “made in china”.
Il nuovo MG 16/4 è un mixer dotato di 16 canali di input di cui 10 con preamp microfonici con alimentazione phantom unica per tutti o di linea e 4 ingressi dedicati alle sorgenti stereofoniche (di cui i primi due con commutazione a canali micro/linea mono). Per i primi 10 canali, è disponibile l’insert per processare le singole tracce con outboard esterni. L’unità è dotata di 4 bus oltre al bus stereo principale. Buona la costruzione e i materiali utilizzati, molto d’effetto, stile mixer da studio pro, gli interruttori luminosi che abilitano il funzionamento dei canali di ingresso. Nella confezione sono compresi gli adattatori per montare il banco su un rack da 19” ingegnosamente inseriti nei fianchetti del mixer stesso; mentre per ulteriori dettagli, vi rimando alla solita scheda tecnica.
IMPRESSIONI D’USOPosiziono subito il mixer sulla scrivania e comincio a familiarizzare con esso. La prima impressione è buona: la costruzione appare solida, non particolarmente pesante come peso, i pomelli sono di una gomma piacevole al tatto e con una rotazione regolare, i fader da 60 mm invece denotano subito la natura economica dell’apparecchio, sono abbastanza precisi nel movimento ma leggermente “ballerini”. Il test che abbiamo effettuato, si è suddiviso in due fasi: la prima è stata relativa ad una registrazione in home studio, mentre la seconda ha visto il banco come protagonista impegnato come unica consolle per gestire un concerto live di una band gothic metal.
Primo test: Home Studio Abbiamo utilizzato l’MG 16 soprattutto come pre per entrare nella scheda audio (una echo layla 24) con diversi microfoni dall’economico Studio Project B1 passando per la coppia di behringer C2 fino alla prova con un Neuman U87. Considerando la fascia di prezzo, premetto subito che la dote migliore di questo mixer è stata rappresentata proprio dai Pre, difficile infatti trovare di meglio in questa street price (190 euro al momento della stesura dell’articolo); si sono rivelati molto naturali e trasparenti con poco rumore di fondo (anche se a settaggi estremi il rumore si fa sentire), difficilmente il suono catturato dai microfoni è stato degradato dal pre del banco in nessun modo, sia con le voci, sia con le chitarre acustiche riprese nel test.
Per quanto riguarda l’equalizzatore invece una nota di demerito: per sentire l’intervento bisogna utilizzare settaggi quasi al limite e francamente la musicalità degli stessi non è al top; niente di preoccupante, naturalmente parliamo sempre della fascia home, però chi intende acquistare questa categoria di prodotti deve tenere in conto le limitazioni imposte dall’ottimo prezzo di acquisto. Comunque sia il prezzo richiesto ne vale la pena senza ombra di dubbio. Probabilmente fra i mixer di basso costo questo MG ha i migliori preamp microfonici presenti sul mercato.
Secondo test: LiveArrivo al locale verso le 19:30, la band era intenta nel preparare il palco e gli strumenti. Controllo il PA un DB con 2 satelliti e due Sub, quindi diciamo sufficiente per il tipo di locale che doveva servire. Il rack degli outboard era composto da un multieffetto Zoom e una paio di dinamiche Behringer della serie Autocom.
Collego il banco e cominciamo il sound-chek: le impressioni sui pre avute in studio si riconfermano anche in situazione live, la voce della vocalist è riportata in maniera naturale e dinamica; il resto degli strumenti amplificati (chitarra, basso e batteria) nella norma per il tipo di mixer, il sound è sempre risultato chiaro e abbastanza definito; qualche limitazione sempre dall’equalizzatore che, nei live, ha portato ancora di più allo scoperto i suoi difetti; Difetti che avevo notato anche con la precedente serie MX sempre di Yamaha, ma in definitiva niente di drammatico visto che in questa fascia di prezzo nessuno eccelle. Per le tastiere invece, nonostante i miei sforzi; non sono riuscito a trovare un sound complessivo fatto bene, complice il fatto che il tastierista di questa band utilizzava un proprio sub mix regolato probabilmente in “modalità a me sconosciute”.
Concludendo posso affermare che il sound globale (considerando che avevo tutti i canali occupati) è stato sicuramente buono: le doti che caratterizzano la serie MG sono trasparenza e dinamicità. L’utilizzo consigliato è indipendentemente Live e Studio; nel primo caso acquistereste un banco con molti canali, leggero e poco ingombrante con una buona qualità audio, mentre in studio potreste godere dei buonissimi Preamp e perché no di un’estetica molto accattivante