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Synthonia • Suonare dal Vivo, difficoltà e predisposizione

Suonare dal Vivo, difficoltà e predisposizione

Tecnica allo stato puro, esercizi, metodi,....

Suonare dal Vivo, difficoltà e predisposizione

Postby Support Synthonia » Fri Aug 01, 2008 7:15 pm

Prendo spunto da un tema affrontato dal nuovo iscritto LUPO, per parlare delle difficolta e delle sensazioni in cu ci si imbatte nel passaggio dall'esecuzione "intima" e "casalinga" a quella Live o comunque al contatto col giudizio di ascoltatori esterni e "addetti ai lavori"...




Riporto fedelmente quello che è stato detto:

Lupo:
Sono ormai 7 anni che suono con un maestro, eppure non mi sento ancora pronto per quello che potrebbe essere un live. Oppure quando ho delle idee per la mia aspirazione di composizione orchestrale, non so come muovermi.
Voi che dite?
(Questa è anche una risposta implicita alla richiesta di registrazioni dell'hammond; le farei più che volentieri, quando sarò sicuro di riuscire a proporre qualcosa di valido e valutabile ^^).

Niki:
per esperienza personale ti dico che prima ti metti a suonare in pubblico....meglio è...dopo 7 anni direi che qualcosa lo dovresti saper fare, no?
io ho iniziato a suonare in pubblico sin dal primo anno (piva piva l'olio d'oliva... ) poi ho sempre accompagnato alle tastiere un gruppo di fisarmoniche, mi sono dimenticato a casa le parti una volta che siamo stati a suonare a Pavia (io sono della provincia di Reggio Emilia...) e ho dovuto per forza di cose sunare a memoria e arrangiarmi quando sbagliavo.
Ancora adesso soffro del tuo stesso problema...c'è gente che suona e fa veramente paura...io continuo a studiare pianoforte, mi studio le mie tastiere, mi studio Cubase, cerco di scrivere qualche pezzo scontrandomi con le mie poche conoscenze a livello di orchestrazione (alchè mi sono comprato il manuale di armonia di Schoenberg, così mi voglio proprio flagellare!), mi studio come funziona un compressore, un equalizzatore, un mixer....insomma: si studia di continuo. L'importante è unire la pratica 'on the road' allo studio, altrimenti non serve a niente Kurzweil K2600X - Korg M3 (NEW)

Claudio
lascia stare il maestro.. fatti un gruppetto e suona pezzi metallari alla cazzo di cane (scusate il termine).. non aver paura di suonare, quando si comincia e' normale non essere gia bravi.. ci vuole esperienza, buttati !
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Re: Suonare dal Vivo, difficoltà e predisposizione

Postby Lupo » Fri Aug 01, 2008 7:30 pm

Grande boss, scusa per l'errore xD

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Re: Suonare dal Vivo, difficoltà e predisposizione

Postby Albatros » Fri Aug 01, 2008 8:18 pm

la paura è mentale....è questione di abitudine....devi farlo parecchie volte.....trovati anche occasioni poco impegnative...ti aiutano a esibirti in pubblico e imparare a controllare la paura inutile....poi un giorno arriverai che non ti darà più fastidio...ma devi farlo sempre....se ti fermi dopo un po torna tutto come prima....vivila in modo più tranquillo anche perchè si apprezza più questo che le note perfette...comunica
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Re: Suonare dal Vivo, difficoltà e predisposizione

Postby DKS Synth Lab » Fri Aug 01, 2008 8:34 pm

io ho iniziato a suonare dal vivo già dopo il primo anno...e li la tensione era elevata, ma poi inizi a rilassarti e a divertirti e tutto va meglio...poi un'esperienza particolare dimostra che suonare anche a messa, anche nelle giornate di pasqua e natale dove la gente si metterebbe sulle spalle di quello che ha di fianco pur di sedersi o avere + spazio :mrgreen:, aiuta moltissimmo...certo può non piacere come cosa...ma è tutta esperienza...poi con i gruppi è molto + divertente perchè ci si tira l'uno con l'altro.. :mrgreen: ma direi che ormai sul palco mi diverto e la sensazione di salire a suonare con qualcuno che mi ascolta..beh è sempre stupendo!! :D
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Re: Suonare dal Vivo, difficoltà e predisposizione

Postby Support Synthonia » Fri Aug 01, 2008 8:37 pm

Io credo che la musica sia solamente un modo per espremire quello che si ha dentro.
Se sei molto timido nella vità lo sarai anche nella musica.
E' anche vero però che se diventi un mostro di tecnica, come RUDESS per esempio, la tecnica e di conseguenza la sicurezza che essa ti trasmette, ti faranno essere sicuro di te e quindi padrone del palco come è successo a JORDAN.
E' un esepio quell'uomo proprio perchè a 50 anni passati ha saputo essere "GIOVANE" una seconda volta, bello da vedere oltre che da sentire...

Tornando al discorso, ti consiglio di fare quello che dice Albatros, prova prova e continua a farlo...prima o poi avrai voglia di far sentire agli altri che nn sei solamente bravo a casa ;)
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Re: Suonare dal Vivo, difficoltà e predisposizione

Postby gilles » Sat Aug 02, 2008 9:39 am

posso parlare della mia esperienza.
anche io iniziai a suonare da subito fuori.
è una cosa che viene piano piano.
l'emozione c'è e ci sarà sempre.all'inizio sarà tanta....poi pian piano diminuisce. io personalmente dopo anni e anni che suono fuori a volte son ancora emozionato. un pò sempre.
ovvio...all'inizio della tua "carriera" ti prende l'adrenalina e a volte fa brutti scherzi. poi pian piano ti abitui e ti concentri su ciò che devi fare.
io son arrivato al punto che il "ciò che devo fare" mi vien automatico. e mi concentro più sul resto. sul pubblico..sul far spettacolo....sul rendere al meglio la performance.
c'è da dire che prima c'è un lavoro di prove assurdo. io son uno che se le cose non son straperfette in prova...non esce.
emozione,stanchezza ecc causano brutti scherzi al concerto. metti che anche sei poco preparato......auguri.
una volta che sei preparato...da 1 a 10...diciamo 15....allora darai il tuo..8-9.
io poi son uno che personalmente non è mai contento.
trovo sempre difetti anche quando suono bene.
diciamo che si può far sempre di meglio:D

cmq l'importante è iniziare. crearsi un gruppo..che sia di cover o non....e suonare fuori. all'inizio ci sarà la paura bestia...poi con il tempo e con i concerti ci sarà la tranquillità.

c'è da dire anche che un buon esercizio "fisico" son prove intense e lunghe.
non svaccare alle prove e provare di seguito 2-3 volte la scaletta.

con gli ashent abbiamo repertorio in se corto.
con i luca e i beehive facciamo anche concerti di 3 ore e mezza.
3 ore e mezza a suonare son tantissime e ti sfiaccano....anche se sei preparato al 100%.
alla fine sei poco concentrato e sei fisicamente stanco ( sopratutto se ti muovi...canti e balli per 3 ore e mezza-.-).

quindi se possiamo facciamo quelle 4 ore di prove un paio di volte prima del concerto.

idem con gli ashent.
minimo3-4 volte la scaletta.

la preparazione in prova è la cosa migliore
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Re: Suonare dal Vivo, difficoltà e predisposizione

Postby U-Gum » Sat Aug 02, 2008 12:23 pm

Scusate non avevo letto che Daniele aveva fatto una discussione nuova:
Incollo:

Io penso che la dimensione live sia una cosa fondamentale.
Dopotutto suonare è un modo di comunicare agli altri qualcosa di noi.
Quindi come dicevano anche gli altri utenti, dopo 7 anni è il caso di iniziare a mettere la testa fuori dal nido, non a caso in tutti i corsi di musica classica si fanno fare dei saggi(E non solo per far inorgoglire i genitori :D )
All'inizio sarà difficile, ma l'unico modo di migliorare le proprie capacità esecutive in presenza di un pubblico è solamente l'esperienza.
Più palchi si riescono a calcare, meglio è.
Per quanto riguarda il lato compositivo è più o meno la stessa cosa.
Io ho iniziato a suoanre in un gruppo che scrive brani propri da due anni ma solo ora inizio a trovarmi a mio agio con la mia creatività.
Sembra una cosa un po' campata per aria lo so :D ma il discorso è:

1. In sette anni di studio avrai acquisito un buon bagagli tecnico che ti permette di conoscere la "lingua" che devi parlare e saperla parlare.
2. Non so quanti anni tu abbia, ma penso che se studi musica, sicuramente ne avrai anche ascoltata tanta, e questo avrà scolpito la tua fantasia verso un certo genere.
3. Provare provare provare provare, finchè non senti che quando hai un idea in mente, una melodia, una sensazione o un ispirazione, sei in grado di tradurla in note.

La sinfonia è sempre quella: Esperienza e studio :D
I believe that music, like spirit, is everywhere. It is work of the musician to break down the walls of ego and overcome physical limitation in order to capture that living music and translate it into a beautiful sound on his instrument.
Jordan Rudess
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Re: Suonare dal Vivo, difficoltà e predisposizione

Postby Lupo » Tue Aug 05, 2008 7:17 pm

Tutto molto giusto, ma non avete colto il punto xD
Non intendevo non essere pronto emotivamente, ma come capacità effettiva nel suonare.
Lo dicevo poco fa al mio illustre collega di suonate Covenant, se dovessi suonare del rock melodico o dell'hard rock, con giusto un po' di impegno riuscirei probabilmente, se ci penso so che con 7 anni di studio sono diventato bravo!
Il problema è che studio jazz col mio master, jazz tosto, studio sugli appunti di Sante Palumbo per chi lo conosce; e a volte il fatto di avere grandi difficoltà (come penso sia umano), mi fa pensare di essere indietro.
Voi direte: beh trovati un gruppo che fa rock. Eh si, sono 5 anni che ne cerco uno, ma ancora non ne trovo xD

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Re: Suonare dal Vivo, difficoltà e predisposizione

Postby valeciara » Sun Nov 16, 2008 5:12 pm

mio dio ma come fai a suonare jazz senza conoscere anche il linguaggio blues che è quell odqa cui viene ogni forma di rock moderno bene o male?spiegaci come ti hanno impsotato lo studio in questi 7 anni(che son veramente tanti) e forse ti si può aiutare di piu.
considera che per suonare jazz dovresti allora avere un senso ritmico e una proprietà di linguaggip musicale sueoriore a molti,il fatto è che non riesco a capire come puoi suonare jazz senza conoscere almeno in parte il lunguaggio blues e rock,perchè sono passaggi obbligati secondo me,nel senso il rock è la forma diciamo "esasperata" del blues e si differenzia da esso per alcuni particolari fondamentali ma essenzialmente il rock "è blues"(prendetela come interpretazione,so bene che non sono ls stessa cosa).
mentre il jazz è un linguaggio molto piu maturo musicalmente parlando secondo me ed è strano davvero suonare jazz senza conoscere degl istandard blues/rock. capiamoci c'è sicuramente chi lo fa ma secondo me sono passaggi obbligati.
e ve lo dice uno che studia prettamente blues e classica e di jazz ancora non so manco dove sta di casa,ma non parlo di affilare 4 accordi in uno standard me dei fraseggi anche alivelli basilari che sono molto difficili da comprendere anche solo facendo ascolti jazz mirati.
cmq ribadisco quello che ti hann odetto in tanti,devi solo ascoltare tanta tanta musica diversa da quella che ti è stat proposta finora anche solo epr capire il ruolo del pianista/tastierista all'interno di una band al giorno d'oggi o nel passato.
inizia con un ascolto forsennato (se ti piace il genre) di deep purple e affini in cui il linguaggio blues è esasperato ed espresso magistralmente(w le pentatoniche minori) poi piano piano passi a livelli superiori come ascolto di DT o di altri artisti.se uno non capisce le basi non può suonare subito determinati generei in un determinato modo.
Puoi fare il suono più bello del mondo ma se non sai cosa dire verrà fuori sempre una cagata.. (cit. Dladio)--

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Re: Suonare dal Vivo, difficoltà e predisposizione

Postby david » Sun Nov 23, 2008 3:35 pm

Lupo wrote:Tutto molto giusto, ma non avete colto il punto xD
Non intendevo non essere pronto emotivamente, ma come capacità effettiva nel suonare.
Lo dicevo poco fa al mio illustre collega di suonate Covenant, se dovessi suonare del rock melodico o dell'hard rock, con giusto un po' di impegno riuscirei probabilmente, se ci penso so che con 7 anni di studio sono diventato bravo!
Il problema è che studio jazz col mio master, jazz tosto, studio sugli appunti di Sante Palumbo per chi lo conosce; e a volte il fatto di avere grandi difficoltà (come penso sia umano), mi fa pensare di essere indietro.
Voi direte: beh trovati un gruppo che fa rock. Eh si, sono 5 anni che ne cerco uno, ma ancora non ne trovo xD

trovare difficoltà come tu hai detto è umano, evita di peccare di modestia e inizia a metterti in mostra, se studi Sante Palumbo suoni da 7 anni, un po' di pubblicità e vedi come i gruppi ti cercano :thumbup:
Setup: Kurzweil PC3K7 - Roland V-Synth v2.0 - Proel Die Hard DH KS10BK
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