Mah, io sono dell'idea che non ci sia un metodo "fisso", ma una serie di possibilità da sfruttare al meglio, a seconda di quello che si deve fare...
Ci sono varie correnti di pensiero, una delle quali è appunto quella di leggere un nuovo brano a prima vista (magari tralasciando le indicazioni agogiche e le sfumature più sottili) ed a mani unite, così lentamente (ma con i giusti rapporti di tempo ovviamente) da fare in modo che , al propio livello, sia assolutamente impossibile sbagliare (ciò può voler dire sunoare a 30 bpm un brano che deve essere a 120 bpm...). A quel punto si dice che il cervello tende a memorizzare le informazioni corrette necessarie all'esecuzione e sia molto più facile, proseguendo nello studio anche a mani separate e frammentando la partitura, non incappare in errori, note sbreccate e tutto il resto.
Ovviamente non credo che questa cosa sia necessaria per imparare Frà Martino, ma possa essere utile con brani di una certa difficoltà!
Personalmente ho notato che tale metodo funziona molto, adattato a singole battute, con quegli allievi che si bloccano su certi passaggi più ostici da fari a mani unite: riducendo la velocità il più possibile riescono a suonare il passaggio e si "sbloccano".
e anche a me serve spesso per risolvermi certi dubbi!
Comunque io son conservatorato per modo di dire eh...nel senso che ho la laurea in musica e nuove tecnologie, non in pianoforte classico!