Un attimo, ragazzi, un attimo.
La conversione A/D e D/A nella produzione dei dischi che ascoltiamo viene effettuata a frequenze ben lontane dall'essere percepibili dalle nostre imperfette orecchie (solo per dire: lo studio della mia città, lungi dall'essere uno dei più importanti d'italia, usa SSL Alpha-Link e Prism ADA-X8R, figuriamoci che convertitori usano gli altri maggiori)
Dal punto di vista teorico avete più che ragione: la conversione comporta una perdita di dati, ma sfido chiunque a percepirla con le orecchie, invece che con la mente.
Non stiamo parlando di commodore64 e di game-music a 8-bit: oggi la conversione professionale è del tutto trasparente, sia per quanto riguarda i convertitori che per quanto riguarda Pro Tools o la DAW utilizzata.
Respingo la freccia all'indietro (ma sempre con affetto e rispetto
): ritengo terribilmente più "fragile" ed esposto a perdite il segnale generato dal movimento di una puntina magnetica su un'incisione di un corpo in vinile, seppur spazzolato da un pennellino, che viene mosso in modo meccanico.
Concludo col ricordare che spesso un suono, per essere "caldo e analogico", basta che sia passato in un'amplificazione come si deve: perciò (per come la vedo io) il gran suono analogico del giradischi altro non è che il risultato di un buon lavoro dell'amplificatore. Basta attaccare delle cuffie direttamente al giradischi per accorgersene.
"I don't know how Bach didn't go crazy and say "F*** this piano sound - it's always the same!"