Della serie: "e che ci vuole?"
(e poi parte a fare una scala lidia diminuita supersonica a due mani su tutte le ottave)
Bach sapeva il fatto suo...
Concordo con Leo per il fatto dell'avanzare un passo alla volta, ovvero prima perfezionare le scale partendo dal primo grado e poi piano piano sperimentare gli altri gradi. Quello che proprio non riesco a capire è la differenza.
Cioè, nella scala di DO, se faccio LA SI DO RE MI FA SOL LA nella mia testa sto pensando di fare la scala maggiore di DO... e credo di dare questo effetto anche a chi ascolta. Insomma, è la scala di DO che parte dal LA.
Forse questo prende forma quando la scala ha un "inizio" e una "fine" (cioé se parto in LA finisco in LA e non in DO
)... come forse dovrei cominciare a fare io!
Comunque, cambiando argomento, ho notato che molti tastieristi modificano le scale "semplici", o almeno i loro intervalli, per fare in modo di articolarle di più. Cioé, ad esempio, avanzano, indietreggiano, rivoltano le note su loro stesse...
Non so se mi sono spiegato.
Intendo una cosa del genere.
Sto suonando una scala di LA minore (relativa minore di DO).
Anzichè suonare
LA SI DO RE MI FA SOL LA
suono
LA SI DO RE SI DO RE MI DO RE MI FA RE MI FA SOL MI FA SOL LA
Esiste un nome per quella tecnica? Sono scale effettivamente esistenti oppure sono scale derivate (per opera del tastierista) dalle scale classiche?