Mi scuso per la doppia risposta, oltre alla battutaccia volevo anche rispondere seriamente ma non mi fa più editare il post...
Allora, stavo scrivendo che se il vostro genere esige una chitarra graffiante e distorta e se il chitarrista non vuole sentire ragioni, sarà purtroppo il tastierista a doversi adeguare. Visto che però hai parlato di frequenze, mi hai fatto venire in mente che, in effetti, ricordo che usando suoni di archi o organi, spesso ci si sovrappone alla chitarra. In tal caso io provavo a usare dei timbri diversi, magari dei pad un po' più cupi, per "posizionarmi" come frequenze tra tastiera e basso, a volte funzionava. Se invece la chitarra suonava più morbida, più rotonda, allora mi sfogavo con archi e brass, suonati anche sulle ottave alte, ma mai esagerando col volume, un buon tastierista non alza mai il volume! ;) (la voce e le mani, dipende!! ;))
A volte mi ricordo che, esasperato, facevo io stesso i riff di chitarra ritmica distorta con la tastiera, distorcendola pure con gli effetti magari, mentre il chitarrista si divertiva con i suoi assoli..... ma solo qualche volta eh
Comunque, seriamente, è vero quello che hai scritto, un tastierista ha di solito una visione più armonica, più d'insieme, del pezzo, il chitarrista tende invece a "imporsi" (in senso buono), a volte nei gruppi rock il tastierista deve "portare pazienza".... a meno che non sia bravo come il tastierista dei doors, in quel caso sono sicuro che gli fanno alzare il volume più spesso (ma a me non capitava...
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