prima workstation
Un sound che ha fatto storia.....
Re: prima workstation
by Leonardo » Thu Oct 18, 2012 7:57 pm
Io resto sempre del parere che non vale la pena spendere 200 euro per strumenti così vecchi. ingrassate il porcellino e buttatevi su qualcosa di più moderno se pure entry level come potrebbe essere una yamaha mm6, una korg x50 ecc...
Comuque VALSY non ho capito la tua affermazione che se le tastiere non hanno floppy disc e sequencer allora non sono WS.
Apparte che il floppy disc è preistoria ormai, per chiarire ci sono delle WS oggi in commercio che non hanno ne seq ne (naturalmente) floppy disc.
Comuque VALSY non ho capito la tua affermazione che se le tastiere non hanno floppy disc e sequencer allora non sono WS.
Apparte che il floppy disc è preistoria ormai, per chiarire ci sono delle WS oggi in commercio che non hanno ne seq ne (naturalmente) floppy disc.
Hammond C3, Leslie122, Rhodes MkI, FenderTwinAmp, Wurlitzer 200a, Minimoog voyager pe, Nord Stage2 HA76, M-audio Axiom 61, MacBookPro 13' Mainstage3, Custom Zen Riffer, GSI Burn
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Re: prima workstation
by p_joule » Thu Oct 18, 2012 7:59 pm
Piacerebbe anche a me spendere qualcosina in più e prendermi qualcosa di più moderno ma purtroppo i soldi sono quelli che sono
Setup:
Korg M50 73 - Korg Karma 61 - Yamaha PSR240 61 - M-Audio Keystation 49 - Sony Vaio - Albeton Live 9.1.2 - Cubase 5 - Reason 5.0 - Plugin vari NI - Focusrite Scarlett 2i4 - Korg NanoKey2
Korg M50 73 - Korg Karma 61 - Yamaha PSR240 61 - M-Audio Keystation 49 - Sony Vaio - Albeton Live 9.1.2 - Cubase 5 - Reason 5.0 - Plugin vari NI - Focusrite Scarlett 2i4 - Korg NanoKey2
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Re: prima workstation
by Leonardo » Thu Oct 18, 2012 8:01 pm
p_joule wrote:Piacerebbe anche a me spendere qualcosina in più e prendermi qualcosa di più moderno ma purtroppo i soldi sono quelli che sono
100 euro di più non sono poi tanti. Vuoi mettere che ti ritrovi per le mani uno strumento molto più longevo. Ma hai presente che suoni ci sono su una M1? L' hai mai provata?
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Re: prima workstation
by VALSY » Thu Oct 18, 2012 8:02 pm
p-joule: perchè parli di DT (Moore) e Nightwish, gruppi che hanno usato Korg 01w e N364 (addirittura i preset!)
Leonardo: perchè ho la necessità di avere un unico strumento con cui suonare, fare split e double, registrare e memorizzare
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Re: prima workstation
by Leonardo » Thu Oct 18, 2012 8:09 pm
Il consiglio ve l' abbiamo dato. Poi fate voi insomma 

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Re: prima workstation
by universo_parallelo » Fri Oct 19, 2012 10:05 am
Mi permetto di rispondere a pJoule e Leonardo.
Leo (permettimi la confidenza), togliendo un sequencer ed un sistema di memorizzazione dati interno (FDD, CDR, HDD, MMC, SD, ecc.), cosa fa di una tastiera una workstation piuttosto che un synth?
Suona
= synth (era la condizione idiota di partenza, scusa se l'ho voluta mettere)
Possibilità di modificare i propri timbri = synth
Salvataggio delle patches e caricamento delle stesse da dispositivo esterno (incluso il solo MIDI) = synth
Split e layer, multitimbricità = stiamo ancora nella sfera dei normalissimi sintetizzatori (chi ha detto che debbano essere solo monotimbrici?)
Possibilità di interfacciarsi al PC (via USB o quello che vuoi) per editing dei suoni in tempo reale = sempre synth
Presenza di tasti = non obbligatoria, esistono i synth rack
Presenza di stili = presenti in molti synth anche d'annata, anche solo come traccia ritmica, non ne fa una workstation, piuttosto avvicina il synth al concetto di arranger
Arpeggiatore = synth
La workstation ha tutto questo ed altro.
Quindi, per me una workstation si può definir tale quando mi permette di registrarmi le mie esecuzioni in più tracce, di poterle modificare, anche in maniera minuziosa, nota per nota, tempo per tempo (anche la quantizzazione), misura per misura, traccia per traccia e, infine, canzone per canzone.
Mi permette di memorizzare ciò in un supporto che può anche essere solo una memoria interna, ma in grado di immagazzinare più song e pattern senza perderli quando spengo lo strumento, così da poterli richiamare al momento giusto durante l'esecuzione live oppure semplicemente continuare sulla DAW il mio lavoro il giorno dopo. Oppure, nel caso delle WS ancora più evolute, fare una bozza di una registrazione multitraccia che comprenda anche batteria (vera), chitarre, basso, voci e quanti altri strumenti (esterni alla workstation) si vogliano aggiungere.
Qualcuno in passato ha corredato le proprie workstation anche di masterizzatore CD.
Questa è la mia idea di workstation, ma se sbaglio vorrei conoscere anche la tua idea in merito.
Se poi una tastiera viene spacciata per workstation solo perchè ha un sequencer (qui rispondo anche a pJoule), ma dove viene a mancare la possibilità di un vero editing traccia per traccia, fino ad arrivare alle singole note, è solo un problema di chi vuol smerciare un prodotto per un altro.
Prendo come esempio (essendo ancora in vendita) la Yamaha MM, il cui sequencer non è diverso da quello presente negli arranger e negli stage piano di fascia bassa: cioè tu puoi registrare quello che stai suonando, ma poi dalla tastiera non puoi fare altro.
Dovresti riportare su PC quanto registrato, ma a questo punto sarebbe solo un passo in più, inutile, visto che se devo tenerla collegata al computer tanto vale registrare per bene le tracce direttamente col software, senza appunto fare passaggi inutili.
Quindi è per questo che l'M1 (così come la D20) non può esser ritenuta una vera workstation: ha un sequencer (migliore di quello della D20), salva le song, ma se nell'esecuzione della traccia commetti qualche errore o vuoi fare una modifica successiva, non ti sarà impossibile farlo, ma ti farà perdere tempo, molto tempo e molta pazienza.
Un problema che la Korg risolse già con la successiva T3, secondo me la prima vera workstation della Korg, il cui sequencer rispetto a quello della M1 sta su un altro pianeta (ovviamente poi è stato ulteriormente migliorato nella 01/W).
In casa Roland invece per un sequencer decente bisogna attendere la serie XP (ci sarebbero altri esempi, ma credo che costino molto di più).
La Yamaha ha prodotto un'ottima workstation con la V50, i cui suoni però (ascoltandoli oggi) non sono eccezionali.
Ma per questo problemino gli expander sono la soluzione.
Tutto ciò però deriva solo dalle mie vicissitudini, esperienza personale, tutti gli strumenti citati li ho posseduti oppure ci ho lavorato per un bel po', addirittura io che parlo piuttosto male della M1, invece ce l'ho ancora (versione EX) e non ho intenzione di disfarmene.
Quando ci suono gli Hawkwind è meravigliosa
(con la D20 invece ebbi il coraggio di farci i Depeche Mode, però mi limitava parecchio)
Leo (permettimi la confidenza), togliendo un sequencer ed un sistema di memorizzazione dati interno (FDD, CDR, HDD, MMC, SD, ecc.), cosa fa di una tastiera una workstation piuttosto che un synth?
Suona

Possibilità di modificare i propri timbri = synth
Salvataggio delle patches e caricamento delle stesse da dispositivo esterno (incluso il solo MIDI) = synth
Split e layer, multitimbricità = stiamo ancora nella sfera dei normalissimi sintetizzatori (chi ha detto che debbano essere solo monotimbrici?)
Possibilità di interfacciarsi al PC (via USB o quello che vuoi) per editing dei suoni in tempo reale = sempre synth
Presenza di tasti = non obbligatoria, esistono i synth rack
Presenza di stili = presenti in molti synth anche d'annata, anche solo come traccia ritmica, non ne fa una workstation, piuttosto avvicina il synth al concetto di arranger
Arpeggiatore = synth
La workstation ha tutto questo ed altro.
Quindi, per me una workstation si può definir tale quando mi permette di registrarmi le mie esecuzioni in più tracce, di poterle modificare, anche in maniera minuziosa, nota per nota, tempo per tempo (anche la quantizzazione), misura per misura, traccia per traccia e, infine, canzone per canzone.
Mi permette di memorizzare ciò in un supporto che può anche essere solo una memoria interna, ma in grado di immagazzinare più song e pattern senza perderli quando spengo lo strumento, così da poterli richiamare al momento giusto durante l'esecuzione live oppure semplicemente continuare sulla DAW il mio lavoro il giorno dopo. Oppure, nel caso delle WS ancora più evolute, fare una bozza di una registrazione multitraccia che comprenda anche batteria (vera), chitarre, basso, voci e quanti altri strumenti (esterni alla workstation) si vogliano aggiungere.
Qualcuno in passato ha corredato le proprie workstation anche di masterizzatore CD.
Questa è la mia idea di workstation, ma se sbaglio vorrei conoscere anche la tua idea in merito.
Se poi una tastiera viene spacciata per workstation solo perchè ha un sequencer (qui rispondo anche a pJoule), ma dove viene a mancare la possibilità di un vero editing traccia per traccia, fino ad arrivare alle singole note, è solo un problema di chi vuol smerciare un prodotto per un altro.
Prendo come esempio (essendo ancora in vendita) la Yamaha MM, il cui sequencer non è diverso da quello presente negli arranger e negli stage piano di fascia bassa: cioè tu puoi registrare quello che stai suonando, ma poi dalla tastiera non puoi fare altro.
Dovresti riportare su PC quanto registrato, ma a questo punto sarebbe solo un passo in più, inutile, visto che se devo tenerla collegata al computer tanto vale registrare per bene le tracce direttamente col software, senza appunto fare passaggi inutili.
Quindi è per questo che l'M1 (così come la D20) non può esser ritenuta una vera workstation: ha un sequencer (migliore di quello della D20), salva le song, ma se nell'esecuzione della traccia commetti qualche errore o vuoi fare una modifica successiva, non ti sarà impossibile farlo, ma ti farà perdere tempo, molto tempo e molta pazienza.
Un problema che la Korg risolse già con la successiva T3, secondo me la prima vera workstation della Korg, il cui sequencer rispetto a quello della M1 sta su un altro pianeta (ovviamente poi è stato ulteriormente migliorato nella 01/W).
In casa Roland invece per un sequencer decente bisogna attendere la serie XP (ci sarebbero altri esempi, ma credo che costino molto di più).
La Yamaha ha prodotto un'ottima workstation con la V50, i cui suoni però (ascoltandoli oggi) non sono eccezionali.
Ma per questo problemino gli expander sono la soluzione.
Tutto ciò però deriva solo dalle mie vicissitudini, esperienza personale, tutti gli strumenti citati li ho posseduti oppure ci ho lavorato per un bel po', addirittura io che parlo piuttosto male della M1, invece ce l'ho ancora (versione EX) e non ho intenzione di disfarmene.
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Re: prima workstation
by VALSY » Fri Oct 19, 2012 10:40 am
Che ne pensate, sempre parlando di ws, dei prodotti GEM? Quando suonavo nella coverband PF oltre alla K2500 avevo un Equinox 61 che usavo esclusivamente come clone hammond (avendo kurz..) ma mi era sembrato anche un'ottima work. Adesso sto seriamente valutando anche una S2 turbo e una SK76 ; forse essendo strumenti meno "blasonati" sono un po' snobbati, che dite?
- VALSY
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Re: prima workstation
by ClaviKorg » Fri Oct 19, 2012 10:51 am
VALSY wrote:Che ne pensate, sempre parlando di ws, dei prodotti GEM? Quando suonavo nella coverband PF oltre alla K2500 avevo un Equinox 61 che usavo esclusivamente come clone hammond (avendo kurz..) ma mi era sembrato anche un'ottima work. Adesso sto seriamente valutando anche una S2 turbo e una SK76 ; forse essendo strumenti meno "blasonati" sono un po' snobbati, che dite?
Io avevo la GEM WS2 ed era buona solo per fare karaoke (cosa che io non facevo). Mi ricordo che aveva un solo suono decente, tutto il resto erano suoni di plastica. Se la S2 fosse un modello precedente alla WS2 o comunque qualcosa di inferiore ti SConsiglio di spenderci più di 20 euro su una cosa del genere.
PS
(per quelli che fanno Karaoke, il mio non era un offesa nei vostri confronti. E' che ho spesso constatato che le tastiere destinate al karaoke non brillano per qualità di suoni ma piuttosto sono più sviluppate su altri aspetti, tanto durante i karaoke a nessuno gli frega niente se la base ha o non ha suoni belli)
Obhereim MC2000 <> Novation Xstation 61 <> DSI EVOLVER <> Korg Triton Rack + EXB-PCM-01 <> Voce V5 <> Gem RP-X <> Akai Synthstation 25 <> mixer Mackie vlz <> FBT MaxX 2A speaker
Re: prima workstation
by VALSY » Fri Oct 19, 2012 11:08 am
Eppure Equinox non era malaccio, sul tubo ho sentito qualcosa della serie S ma non le ho mai provate...
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Re: prima workstation
by ClaviKorg » Fri Oct 19, 2012 11:40 am
VALSY wrote:Eppure Equinox non era malaccio, sul tubo ho sentito qualcosa della serie S ma non le ho mai provate...
la equinox era uno strumento molto più avanzato e penso successivo alla serie S e WS. Io della Gem amo i pianoforti degli ultimi anni fino a prima del loro triste fallimento....
comunque ecco qui un thred precedente su S2 turbo vs Equinox
gem-equinox-t3517.html
Obhereim MC2000 <> Novation Xstation 61 <> DSI EVOLVER <> Korg Triton Rack + EXB-PCM-01 <> Voce V5 <> Gem RP-X <> Akai Synthstation 25 <> mixer Mackie vlz <> FBT MaxX 2A speaker
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